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Come guardo i Linfonodi ? Ecografia e TAC

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I linfonodi sono strutture deputate alla difesa ed al controllo immunitario del corpo umano, reagendo contro agenti patologici con il “sequestro” degli stessi. Spesso, proprio questa loro attività di difesa del nostro organismo ne provoca un aumento del volume. Dunque, questo evento – quasi sempre fonte di preoccupazione nel paziente – non è necessariamente indice di un problema di salute serio.

I linfonodi sono presenti in tutto il corpo, sempre nelle adiacenze di strutture vascolari. La localizzazione può essere profonda e /o superficiale. Le stazioni linfonodali superficiali principali sono quelle rappresentate dai linfonodi del collo, dell’inguine, delle ascelle. Linfonodi profondi sono invece i linfonodi addominali e nel mediastino (situato dietro lo sterno).

Ecografia e Linfonodi

Come controllare i linfonodi ? I linfonodi localizzati superficialmente sono valutabili con estrema accuratezza da parte dell’esame linfonodiecografico. Un linfonodo ingrossato con volumetria superiore al centimetro è già un indice di sospetto di gravità in relazione ad una eventuale malattia sistemica.

Questo è altrettanto vero nei pazienti in follow up oncologico, ovvero nei pazienti già sottoposti ad intervento chirurgico per una patologia neoplastica, che devono essere sottoposti a controlli programmati nel tempo. Per fare un esempio, un linfonodo ipoecogeno (in termini non scientifici, un linfonodo scuro) di diametro superiore a 1.5 cm, nelle stazioni del collo in un paziente sottoposto a tiroidectomia, potrebbe indicare una recidiva o comunque una ripresa di malattia.

Linfonodi Reattivi e Linfonodi Patologici

Proprio per la diversità dei quadri clinici che si possono presentare, è molto importante discriminare i cosiddetti linfonodi reattivi in un quadro infettivo/infiammatorio da quelli invece sicuramente patologici. In un quadro infettivo/infiammatorio, infatti, i linfonodi possono risultare ingrossati semplicemente perché è in corso una qualsiasi infezione (anche, semplicemente, un’influenza) e torneranno alla normalità dopo la scomparsa dell’infezione stessa. Discorso diverso vale invece quando causa di un linfonodo alterato sia una patologia importante.

Per valutare i linfonodi, l’ecografia è l’esame di prima istanza. In mani esperte e con apparecchi adeguati, è affidabile, facilmente ripetibile ed accurato.

Il linfonodo non dolente ma aumentato di volume a consistenza “solida”, è molto spesso indicativo della possibile presenza di una patologia di rilievo. Qualora il sospetto clinico sia confermato, è necessario, secondo le linee guida, eseguire un esame TAC con mezzo di contrasto a completamento ed una valutazione siero-ematologica dei fattori di rischio.

Linfonodi, TAC e Risonanza Magnetica

Tramite la TAC possono essere esaminate tutte le stazioni linfonodali, del corpo umano e visualizzati in maniera ottimale e definitiva tutti gli organi che compongono l’addome, la pelvi ed il torace per avere una stadiazione completa di qualsiasi malattia (neoplastica e non).

Nel caso dei linfonodi la TAC è in grado di stabilire quali e quante stazioni linfonodali sono coinvolte nella patologia, quali in maniera più o meno grave e quali possano eventualmente essere sottoposte a biopsia diagnostica. Quest’ultimo esame consiste nel prelievo chirurgico del linfonodo sospetto per procedere con l’esame istologico che rivelerà in modo certo la natura maligna o benigna della patologia sospettata.

Va inoltre tenuto presente, come la TAC sia una metodica con un raggio d’azione “completo” nel senso che essendo in grado di visualizzare contemporaneamente tutte le componenti del corpo umano (ad es. sia i linfonodi che gli organi principali) fornisce informazioni tali da consentire una visione completa della gravità o meno di una data malattia.

In casi particolarmente complessi e selezionati, un’ulteriore indagine cui vengono sottoposti alcuni pazienti è la risonanza magnetica con mezzo di contrasto paramagnetico. Ciò al fine di discernere i casi dubbi avendo una risoluzione di contrasto nettamente maggiore rispetto a tutte le altre metodiche.

Per approfondire aspetti legati alla diagnostica dei linfonodi della mammella e dei linfonodi tiroidei, clicca e guarda anche i VIDEO:

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Francesco Vulterini

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il massimo dei voti, il dottor Francesco Vulterini si è specializzato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in “Scienza delle Immagini - Radiologia Diagnostica”. Ha operato prima presso la USL RM 30 nei presidi di Colleferro-Valmontone e dal 1996 presso il polo ospedaliero Palestrina-Zagarolo della USL RMG. Dal 1999 presta servizio presso l’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma nel reparto di Radiologia. Consulente radiologo dell’IPA, l’istituto di previdenza per i dipendenti del Comune di Roma e della Clinica Mater Dei, è Responsabile del Servizio di Radiologia del Poliambulatorio Specialistico Nomentano.