Neurologia

I fattori genetici incidono sul livello di istruzione

Anche i fattori genetici sono coinvolti e incidono per almeno il 20% sul livello di istruzione. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature: si tratta di un’analisi di Associazione Genome-Wide (Gwas) condotta su quasi 300.000 individui che ha permesso di identificare 74 varianti genetiche indipendenti correlate al livello di istruzione. Allo studio ha partecipato anche il Consiglio nazionale delle ricerche (Istituto di genetica molecolare Igm-Cnr di Pavia, Istituto di ricerca genetica e biomedica Irgb-Cnr di Sassari e di Cagliari) con i dati di due indagini epidemiologiche condotte sulle popolazioni della Sardegna.

I caratteri genetici coinvolti nel livello di istruzione sono correlati anche con prestazioni cognitive, volume intracranico, disturbo bipolare, Alzheimer e nevrosi.

I caratteri genetici associati a un aumento del livello di istruzione sono correlati anche con un aumento delle prestazioni cognitive e del volume intracranico, con un aumento del rischio di disturbo bipolare e con una diminuzione del rischio di Alzheimer e di nevrosi – spiega Ginevra Biino dell’Igm-Cnr – gli Snp (polimorfismi) associati con il livello di istruzione, in gran parte, sono stati trovati in regioni genomiche che regolano il cervello del feto, in particolare nel tessuto neurale, soprattutto durante il periodo prenatale”.

Dunque, i risultati associano più chiaramente capacità cognitive nell’adulto e sviluppo del cervello nel periodo fetale.

Infatti, rispetto ad analisi precedenti, chiarisce ancora Gunevra Biino: “i risultati presentati nel lavoro puntano più chiaramente a un’associazione tra capacità cognitive nell’adulto e biologia dello sviluppo del cervello nel periodo fetale. Inoltre, i risultati dimostrano che anche per un fenotipo comportamentale in gran parte determinato dall’ambiente, uno studio di associazione con varianti geniche ben disegnato fornisce risultati biologicamente significativi”.

Avere uno ‘score poligenico’ del livello di istruzione, cioè un indice che aggrega il potere predittivo di molte varianti genetiche, è molto interessante poiché costituisce un elemento di controllo al momento di valutare gli interventi per migliorare i risultati scolastici e uno strumento per identificare le interazioni gene-ambiente.

In prospettiva, la scoperta di varianti genetiche associate con il livello di istruzione potrebbe permettere di identificare i fattori biologici coinvolti anche nel definire la personalità e le capacità cognitive rilevanti per le prestazioni scolastiche, nonché, in casi patologici, le condizioni neuropsichiatriche” conclude Ginevra Biino dell’Igm-Cnr.

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