Cuore

Cuore, crisi e stress: la crisi del cuore

L’attuale crisi economica, iniziata nel 2008 negli Stati Uniti e propagatasi come un virus influenzale a tutto il resto del mondo, ha visto il suo picco anche in Italia. Aritmie, crisi cardiache, talvolta addirittura l’infarto, sono patologie che hanno un forte legame con la psiche: stati d’ansia o depressione sono infatti a pieno titolo fattori di rischio importanti per il sistema cardiovascolare.

Così le difficoltà nel fronteggiare la crisi economica stanno portando ad un generale aumento della sofferenza cardiaca per gli italiani. Questi dati emergevano già dal Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia nel 2009.

Cuore e Stress

La perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione, l’angoscia della quarta settimana del mese, il timore del domani soprattutto per i figli, il venir meno delle tradizionali certezze provocano ansia, stress e molti nuovi casi depressione: in Italia, nel 2009 quasi 7 italiani su 100 hanno sofferto di un episodio depressivo. L’instabilità emotiva ha conseguenze pesanti sul sistema cardiovascolare. Tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nell’Atlante delle malattie cardiache, tra i fattori di rischio modificabili, proprio la depressione, lo stress e il basso stato socioeconomico.

Questo quadro si inserisce drammaticamente in un momento storico in cui i progressi nelle terapie mediche e l’accresciuta sensibilità degli Italiani nei confronti della prevenzione avevano ridotto il numero delle malattie cardiovascolari, le loro complicanze e migliorato la prognosi dei pazienti affetti da un primo evento.

Le problematiche cardiologiche legate alla crisi economica riguardano e possono coinvolgere tutte le classi sociali anche se prediligono le classi sociali meno abbienti. I manager, per esempio, vivono una situazione di grande stress non solo per le sorti della propria azienda e per l’incertezza di conservare il posto di lavoro, ma anche per le sorti dei propri dipendenti e collaboratori. È un momento di grande sofferenza per cuore e cervello quello in cui devono comunicare ai dipendenti che è giunto il momento di arrendersi alla crisi. Piccoli imprenditori, artigiani ed il piccolo grande esercito di partite IVA che ha reso grande l’economia italiana, vedono improvvisamente venir meno il loro volume di affari. Gli operai e gli impiegati, spesso parte di famiglie monoreddito, vivono uno stress quotidiano in famiglia legato all’aumento dei costi della vita ed a quella spada di Damocle rappresentata dalla perdita del posto di lavoro.

Infine i pensionati costretti a tirare la cinghia, anziani spesso già sofferenti di malattie cardiache o ad elevato profilo di rischio cardiovascolare, come chi è in cura per malattie quali diabete, ipercolesterolemia e/o ipertensione arteriosa, possono essere costretti da fattori economici a ridurre o cambiare le cure, con conseguenze pericolose per la salute.

Cuore, Stress e Stili di Vita sbagliati

Poi ci sono le abitudini e gli stili di vita. Il rischio più grande connesso con questa congiuntura economica è quello di tagliare spese ritenute superflue come palestra, piscina e vacanze e perdere la voglia, a causa dell’abbassamento del tono dell’umore, di andare a passeggiare, a correre, a fare la partitella settimanale di calcetto.  Inoltre, lo stress può spingere a mangiare disordinatamente  o peggiorare le cattive abitudini moltiplicando il numero delle sigarette per soffocare l’ansia. Così il rischio per il cuore cresce di giorno in giorno.

Eppure non cadere nel tranello della crisi non è particolarmente difficile. La letteratura scientifica internazionale, è concorde nell’affermare che una delle armi principali che abbiamo a disposizione per combattere o prevenire le malattie cardiache è la dieta mediterranea. Una dieta semplice, ricca di frutta e verdura (alimenti generalmente meno costosi delle carni pregiate la cui assunzione andrebbe limitata ad un solo pasto a settimana), pesce azzurro (sgombro, alici, merluzzo più salutari ed economici di sontuose orate e spigole), povera in grassi animali (salumi e formaggi).

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Antonio Saponaro

Il dottor Antonio Saponaro si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e specializzazato in Cardiologia presso la seconda Facoltà di Medicina dell’Università “Sapienza” di Roma. E’ in servizio presso il reparto di cardiologia del Policlinico Militare “Celio”. Svolge la sua attività professionale presso il Poliambulatorio Specialistico Nomentano ed in altri ambulatori romani. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni sul Giornale di Medicina Militare e su Minerva Cardiologica.

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