Pelle

Psoriasi: farmaci biotecnologici contro le interleuchine

La psoriasi è una delle più comuni malattie cutanee poiché colpisce il 3% circa della popolazione mondiale. In Italia si stima che gli psoriasici siano circa 2 milioni e 400 mila. Di questi 400 mila sono affetti da una forma moderata-grave, spesso invalidante. È una malattia multifattoriale, in cui concorrono sia fattori genetici sia ambientali.

Psoriasi: i fattori di rischio

Fattori di rischio associati alla psoriasi sono fumo, dieta squilibrata (si potrebbe quasi dire non-mediterranea), alcuni farmaci, l’essere sovrappeso o obeso, grandi eventi stressanti. La forma più comune (80% dei casi) è quella “a placche”, nella quale la malattia si manifesta sulla pelle con macchie rosse di varie dimensioni, quasi sempre ricoperte da squame. Soprattutto nelle forme estese, è una condizione che altera profondamente la qualità della vita.

Si ipotizza che lo stato infiammatorio cronico che caratterizza la psoriasi rappresenti l’anello di congiunzione tra quest’ultima e le altre comorbilità ad essa associate. Ad esempio obesità, diabete, aumento dei lipidi nel sangue e malattie cardiovascolari.

Infiammazione cutanea: Fattore di Necrosi Tumorale alfa e Interleuchine

In particolare, l’infiammazione cutanea (e anche alcune delle comorbilità associate), è stata ricondotta ad aumentati livelli, nella pelle, del cosiddetto TNF? (Tumor Necrosis Factor alfa o Fattore di Necrosi Tumorale alfa) e di alcune psoriasiinterleuchine (IL), come IL17 e IL23.

Queste ultime giocano un ruolo determinante nell’induzione e nel mantenimento dello stato infiammatorio cronico. Infatti, contribuiscono sia allo sviluppo delle placche cutanee e dell’artrite psoriasica specifica (che può comparire in un caso su 5), che alla partecipazione al processo di aterosclerosi, di alterato metabolismo dell’insulina e dell’eventuale ipertensione arteriosa.

Diviene dunque necessario prevenire e trattare le eventuali associazioni con altre malattie che possano presentarsi nel corso degli anni. Non è raro, poi, che alcune delle altre condizioni morbose siano già presenti quando ha inizio la psoriasi.

Psoriasi: i farmaci biotecnologici

Da più di 10 anni, accanto ai trattamenti tradizionali della psoriasi, sono stati introdotti nuovi farmaci bio(tecno)logici. In primis diretti contro la molecola TNF?, responsabile di gran parte della patogenesi della malattia.

La ricerca è particolarmente vivace e tenta di individuare nuovi bersagli fra le varie molecole responsabili della malattia.

Sono perciò stati introdotti di recente in Italia – spiega il Prof. Fabio Ayala, Presidente Onorario del Congresso 2017 della Società Italiana di Dermatologia SIDeMaST e Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università Federico II di Napoli – ed è imminente una nuova immissione in commercio, di farmaci diretti non contro il fattore TNF? ma contro l’IL17. In genere, questi farmaci sono iniettati, ciascuno con frequenza differente, per via sottocutanea. Ma sono molto attesi anche i risultati, nella pratica clinica, di farmaci assunti per via orale, fra i quali quelli denominati “small molecule”, che agiscono con meccanismo diverso dai precedenti, sempre tuttavia avendo come bersaglio uno dei punti cruciali della genesi della malattia”.

Vantaggio ulteriore delle nuove scoperte è quello di ridurre drasticamente il numero delle indagini di laboratorio da effettuare all’inizio e durante a cura. Inoltre, sarà possibile offrire diverse possibilità ai pazienti nei quali altri trattamenti abbiano fallito o determinato effetti collaterali.

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