Naso e Gola

Il Russamento

Il russamento è un sintomo molto comune sia negli adulti che nei bambini che va attentamente valutato potendo essere rivelatore di una patologia molto più diffusa di quanto non si creda ed ancora misconosciuta. E’ importante innanzi tutto precisare che possiamo trovarci di fronte a due situazioni diverse:

  • il russamento semplice (roncopatia cronica), caratterizzato da periodi di russamento più o meno protratti nel corso della notte che possono essere interrotti da sporadiche apnee (interruzione del flusso di aria che arriva ai polmoni) senza provocare alterazione del sonno né sintomi diurni. Il russamento semplice  deve essere considerato come un campanello di allarme dal momento che potrebbe portare alla sindrome delle apnee/ipopnee ostruttive (per “ipopnea” si intende una condizione meno grave di apnea);
  • la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), caratterizzata dalla presenza di più o meno numerose apnee (cioè arresti respiratori durante il sonno profondo) che terminano con una ripresa rumorosa del respiro. Tale fenomeno occorre approssimativamente nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne che, però, dopo la menopausa, tendono ad assumere lo stesso livello di rischio degli uomini.

Russamento: le cause

Un russamento semplice o una Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno possono essere ricondotti alla presenza di uno o più restringimenti  al passaggio dell’aria inspirata che deve arrivare ai polmoni. Il restringimento può verificarsi a vari livelli: per esempio un’ importante ostruzione nasale, delle tonsille molto voluminose o una lingua di grosse dimensioni, possono parzialmente chiudere lo spazio necessario al passaggio dell’aria durante il sonno.

Russare: diagnosi e polisonnografia

Lo specialista Otorinolaringoiatra, ha dunque un ruolo centrale nell’inquadramento diagnostico del paziente roncopatico. Questo è basato su un protocollo di indagini clinico-strumentali specialistiche – necessarie a stabilire la sede, il grado e il tipo dell’ostruzione faringea – da cui scaturisce un appropriato approccio terapeutico.  La certezza della diagnosi e soprattutto la valutazione della gravità del quadro patologico, si ottiene con un esame chiamato polisonnografia. Questa consiste nella registrazione continua durante tutta la notte, di tutti i parametri cardiaci, respiratori, dello stato di ossigenazione del sangue e della attività cerebrale.

Il sovrappeso e l’obesità costituiscono il principale fattore di rischio per l’OSAS. La deposizione di tessuto adiposo con infarcimento sottomucoso a livello della gola (si pensi a quei grossi colli nelle persone sovrappeso) determina un notevole restringimento al passaggio di aria durante l’inspirazione. A questo si aggiunge la posizione supina e il rilasciamento muscolare che fisiologicamente interviene durante il sonno che insieme aumentano lo schiacciamento delle prime vie aeree.

Oltre all’obesità vi sono altri fattori comportamentali che possono favorire lo sviluppo o l’aggravamento delle apnee notturne:

    • Cena abbondante
    • Coricarsi a distanza ravvicinata dal pasto
    • Bevande alcoliche soprattutto serali
    • Farmaci sedativi (Benzodiazepine)
    • Fumo di sigaretta

Una storia di russamento cronico presente da anni generalmente è il motivo che spinge il paziente dal medico. La sintomatologia notturna deve essere indagata coinvolgendo anche il partner, che è in grado di fornire informazioni sulla presenza di russamento cronico disturbante e pause respiratorie durante il sonno.

Apnee ostruttive notturne: le conseguenze

Le conseguenze della sindrome delle apnee ostruttive vanno dai disturbi dell’umore al pericolo di vita. Le conseguenze sono dovute al fatto che durante le apnee non vi è l’ossigenazione del sangue creando uno stato di “stress” ripetuto per gli organi più sensibili  cioè cuore e cervello.

E’ infatti comune che la sindrome delle apnee durante il sonno si accompagni ad alterazioni della pressione sanguigna (ipertensione) e del battito cardiaco (aritmie). Inoltre i pazienti hanno un rischio maggiore, rispetto alla popolazione normale, di avere importanti conseguenze come infarto cardiaco o ictus cerebrale. A causa dell’eccessiva sonnolenza diurna, che può arrivare a compromettere le normali occupazioni di vita sociale e lavorativa, i pazienti hanno un elevatissimo rischio di incorrere in incidenti automobilistici o sul lavoro. Un cenno a parte meritano le importanti conseguenze che possono colpire i bambini come: ipertensione polmonare, cuore polmonare cronico, scarso sviluppo staturo-ponderale, problemi comportamentali, ridotto rendimento scolastico, sonnolenza o irritabilità diurna ed enuresi.

Dato l’importante impatto sociale si comprende come un russamento debba essere valutato nella giusta maniera per individuare tutti quei casi che inevitabilmente possono andare incontro a gravi complicanze e capire quindi se si tratti solo di un “fastidioso disturbo” per il partner o se invece sia già un sintomo di OSAS.

Come si riconosce?     

I sintomi clinici che aiutano nella diagnosi sono:
• estrema affaticabilità e perdita di ogni energia,
• depressione o irritabilità,
• difficoltà nella concentrazione,
• mal di testa mattutino,
• spesso è presente il riferimento a precedenti incidenti automobilistici.
• sonnolenza con difficoltà a rimanere svegli durante la lettura del giornale o la visione di un film.

I sintomi dell’OSAS

  1. Russamento abituale (tutte le notti) e persistente da almeno 6 mesi
  2. Pause respiratorie nel sonno (riferite da partner)
  3. Risvegli con sensazione di soffocamento
  4. Sonnolenza diurna

Russamento e Osas: le terapie

Terapia con ventilazione notturna (CPAP): un piccolo ventilatore connesso ad una maschera, crea una pressione positiva nelle vie aeree del paziente, impedendo in tal modo il collasso delle strutture molli e quindi l’ostruzione che è alla base del russamento e dell’OSAS.

Terapia comportamentale: mette in atto tutti quei comportamenti volti ad eliminare le errate abitudini già illustrate  

Apparecchi ortodontici: riposizionano la mandibola e spostano in avanti la lingua, si sono dimostrati utili, in casi selezionati, in alcuni pazienti con forme di sindrome delle apnee del sonno di gravità lieve o moderata.

Terapia chirurgica: permette di risolvere sia il russamento che gli eventi apnoici andando ad intervenire su quelle strutture anatomiche responsabili dell’ostruzione.

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marziaruggeri@laboratorionomentano.it'

Marzia Ruggieri

La Dott.ssa Marzia Ruggieri si è laureata in Medicina e Chirurgia e si è specializzata in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale presso l’Università di Roma La Sapienza Dal 2003 al 2006 ha lavorato presso la Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale dell’Istituto Tumori di Roma “Regina Elena”. Sta svolgendo inoltre un Dottorato di Ricerca in “Tecnologie avanzate in Chirurgia” presso l’Università di Roma” La Sapienza”, Dipartimento di Otorinolaringoiatria,Audiologia e Foniatria “G. Ferreri.”