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Vitamina B12: indispensabile per il cervello

La mancanza di Vitamina B12 può comportare disfunzioni neurologiche. E’ per questo che una dieta equilibrata ne dovrebbe prevedere un’adeguata presenza.

Lo afferma il Prof. Mario Zappia – Professore Ordinario di Neurologia e Direttore della Clinica Neurologica del Policlinico dell’Università di Catania – in occasione della Settimana Mondiale del Cervello.

Infatti, il funzionamento ottimale del Sistema Nervoso richiede una dieta sana ed equilibrata, in grado di fornire un costante apporto di macronutrienti e micronutrienti. Danni a carico delle strutture nervose si rendono evidenti soprattutto quando la dieta è carente di alcuni micronutrienti, soprattutto vitamine del complesso B. Attualmente, carenze di questo tipo si possono verificare quasi esclusivamente in seguito a condizioni sociali particolari o a scelte alimentari vegetariane.

Basti pensare al caso dell’epidemia di neurite ottica che colpì la popolazione cubana agli inizi degli anni Novanta, quando, a causa delle restrizioni alimentari imposte dall’embargo statunitense, fu impossibile assumere livelli adeguati di proteine, vitamine e minerali. L’integrazione nella dieta con vitamine B1, B2, B6 e, soprattutto, B12 produsse una drastica riduzione dell’incidenza di nuovi casi e la fine dell’epidemia.

Vitamina B12: diete vegetariane e vegane

Secondo il rapporto Eurispes 2014, in Italia vi sono circa 3.800.000 vegetariani, la cui dieta non prevede l’assunzione di carne o pesce, e 400.000 vegani, in cui sono esclusi anche le uova e il latte con i suoi derivati. Anche se un regime alimentare vegetariano è in grado di ridurre sia la mortalità per cardiopatia ischemica che il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa o diabete, lo stile di vita vegetariano, soprattutto di tipo vegano, comporta la possibilità che si sviluppino carenze di alcuni nutrienti essenziali, tra cui oligoelementi e vitamine.

Sistema nervoso, cervello e vitamina B12

Ad esempio, circa il 50% dei vegani presenta bassi livelli plasmatici di vitamina B12, una cianocobalamina presente quasi esclusivamente nei cibi di derivazione animale. La carenza di vitamina B12 determina sia un aumento dei livelli plasmatici di omocisteina, una sostanza associata a un incremento del rischio di demenza e di malattie cerebro-vascolari, sia una riduzione dei livelli di S-adenosil-metionina, con compromissione della funzionalità della mielina e insorgenza di disturbi di tipo neuropatico e mielopatico.

Disfunzioni neurologiche si manifestano quando, in seguito al diminuito introito alimentare di vitamina B12, i depositi corporei si esauriscono per fare fronte al fabbisogno di vitamina B12 da parte dell’organismo e, quindi, un ritardo di 5-10 anni può separare l’inizio di una dieta vegana dall’insorgenza dei disturbi neurologici. Inoltre, l’arricchimento di una dieta vegana con integratori contenenti vitamina B12 sembra che non sia in grado di vicariare il deficit vitaminico, probabilmente per peculiarità intrinseche al metabolismo della vitamina B12 di provenienza animale.

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