Casperia: visita e storia

Credo non vi sia modo migliore per presentare Casperia (Aspra Sabina fino al 1947) che partendo dalla descrizione che ne da il grande storico tedesco Ferdinand Gregorovius in occasione della sua visita del 1861:
“a Roma mi avevano consigliato di spingermi fino ad Aspra, sui monti della Sabina, dove è un importante archivio municipale ed una superba selva. [...] Nera e pittoresca, sorge su di un colle, da dove si gode la vista del monte Soratte, della Campagna romana, dei monti della Sabina, degli Appennini, e a sinistra di un profondo scoscendimento, dominato da una rupe, sulla quale si leva un oscuro gruppo di case, circondato da mura nere e coronato di torri. Questa è Aspra, la Casperia dei Romani, vero nido di aquile, inaccessibile ed inattaccabile. Era mezzodì, ma l’aria era lassù ancora fresca e leggera. Dopo i molti e lenti giri che la strada fa nella valle profonda, cominciammo alfine a salire la montagna faticosamente, e giungemmo dinanzi alle mura. Qui il cocchiere si arrestò, e mi spiegò che il paese non aveva strade praticabili. Scesi allora e mi avviai verso la porta. Qual luogo spaventosamente solitario e selvaggio! Strettissime e oscure vie fra case ammonticchiate e soffocantesi a vicenda, o piuttosto che vie, letti di torrenti montani: ecco Aspra.”
Il centro storico di Casperia è infatti uno straordinario esempio di architettura medievale: la struttura del paese è «a bulbo di cipolla», con strade a cerchi concentrici che via via si restringono, inerpicandosi sui versanti del colle sino a culminare in piazza S. Giovanni Battista ove si erge la chiesa parrocchiale.
Casperia: la Visita
L’abitato è raccolto nelle mura del 1282 in cui si può accedere esclusivamente a piedi attraverso Porta Romana (ad ovest) e Porta S. Maria (a nord-est): talmente importante era per gli aspresi la cura delle mura di cinta, che negli statuti del 1397 era prevista la pena di morte per coloro che vi aprissero un varco sufficientemente grande per il passaggio di una persona. Della prima cinta muraria, risalente all’XI secolo, resta l’arco di via Garibaldi, denominato «Arco Vecchio» o «Arco di Mezzo». Amplissimo il panorama che può essere ammirato girando intorno al borgo: la valle del Tevere dominata Soratte, a nord-ovest i colli umbri all’orizzonte; a sud-est i Monti Sabini.
San Giovanni Battista
Sulla sommità dell’antica Aspra sorge la chiesa parrocchiale dedicata a san Giovanni Battista. Ampliata nel 1515, presenta elementi in stile barocco dovuti alla ristrutturazione del 1791; mantiene l’originaria torre campanaria romanica del XIII secolo, con alcuni affreschi del XIV secolo. Dietro l’altare maggiore fa da pala un dipinto su tavola (datato 1524) di Giacomo Santoro (detto Jacopo Siculo) raffigurante il Battesimo di Gesù. Nella sacrestia è ospitato il presepe monumentale: una «Casperia in miniatura» fatto a mano da Giannicola Mariani.
Ss. Annunziata
Con la sua imponente mole in cotto, la chiesa della Ss. Annunziata accoglie i visitatori nel piazzale Oddo Valeriani. Anche se il portale d’ingresso riporta la data del 1609, soltanto nel 1661 «la nuova chiesa dell’Annunziata è terminata. E’ dotata di quattro altari, oltre che dell’altare maggiore sul quale si trova la bellissima tela dell’Annunciazione, capolavoro dall’audace cromatismo di Giovanni Battista Salvi detto Sassoferrato, ai lati del quale vi sono due colonne in marmo rosso di Cottanello. Pregevoli opere anche la cappella di san Francesco Saverio eretta dalla famiglia Senapi ed una tela del XVII secolo raffigurante la circoncisione di Gesù.
Palazzo Forani
Il palazzo, costruito alla fine del secolo XVI dalla famiglia Bruschi (feudataria degli Orsini) si trova a ridosso della parte settentrionale della cinta muraria inglobando anche uno dei cinque torrioni rimasti. Il palazzo conta oltre cinquanta stanze e una cappella. Un omaggio alla potente famiglia guelfa degli Orsini è rappresentato dai due orsi in pietra che si trovano a lato del portale del palazzo.
Durante la dominazione napoleonica i Bruschi restaurarono il palazzo secondo lo stile impero: colonne nell’ingresso, ricchi stucchi decorativi, galleria con volta e pareti dipinte.
Archivio storico comunale
L’archivio storico di Casperia è uno dei più importanti della Sabina. I fondi più importanti sono quello delle pergamene – ben 319, riguardanti il periodo che va dal 950 al 1729; il fondo notarile con documenti datati tra il 1351 ed il 1860; l’archivio del comune comprendente anche registri del periodo comunale e della signoria Savelli.
Casperia: la storia in breve
Per ricapitolare:
- 1081 Aspra entra nei beni dell’Abbazia di Farfa.
- 1189 si costituisce in libero comune.
- 1278, sotto il pontificato di Nicolò III, la comunità giura vassallaggio alla Santa Sede.
- 1285 primo statuto comunale; i beni del territorio sono divisi tra le famiglie del paese con la clausola che il comune avrebbe ereditato le porzioni delle dinastie che si fossero estinte.
- 1364 è sotto il dominio diretto della Santa Sede.
- 1401 Aspra entra ufficialmente nei feudi della famiglia Savelli.
- 1412, papa Giovanni XXIII concede al comune di Aspra il permesso di instituire un hospitale ad usum pauperorum.
- 1461, nella guerra contro i Savelli, Federico da Montefeltro assedia Aspra ma non riesce ad espugnarla.
- 1706, 1741, 1785, una serie di terremoti colpisce Aspra. Crollano diversi edifici tra cui il palazzo municipale e gran parte delle mura castellane presso Porta S. Maria.
- 1860, il plebiscito per l’annessione al Regno d’Italia registra 319 sì, 0 no e 22 schede nulle; le signore aspresi scrivono al re Vittorio Emanuele II per manifestare la propria volontà patriottica, non avendo il diritto di voto secondo la legge in vigore.
- 1592, papa Clemente VIII confisca Aspra a Troilo Savelli e il feudo diviene dominio diretto della Camera apostolica.
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