Il Monumento funebre a Giordano Orsini a Monterotondo

Il monumento funebre a Giordano Orsini, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Monterotondo, è forse poco conosciuto ma, invece, ha un suo posto nella storia dell’arte del rinascimento italiano. Si tratta di un bassorilievo equestre, fatto realizzare dal fratello di Giordano, il Cardinale Giovan Battista (che fu anche Abate Commendatario di Farfa e morì avvelenato dai Borgia nel 1503), per commemorarne la morte.
Giordano Orsini condottiero di ventura
Giordano Orsini, Consignore dei Vicariati di Monterotondo, San Polo, Collevecchio e Stimigliano, Nobile Romano, fu – come molti esponenti delle famiglie aristocratiche dell’epoca – un condottiero di ventura al servizio del Re di Napoli (1478) ma, principalmente, di Papa Sisto IV (pontefice dal 1471 al 1484). Abbiamo notizia delle sue gesta fin dall’età di quindici anni (1461) quando aveva il compito di controllare la costruzione delle bombarde dell’esercito pontificio. Poi, nel 1473, è a Todi su richiesta degli spoletini per soccorrere i tuderti attaccati dai Chiaravalle. L’anno dopo, aiuta i guelfi spoletini a sconfiggere i ghibellini tuderti.
Nel 1478 – durante la Guerra dei Pazzi – partecipa all’assedio di Colle Val d’Elsa, dove viene ferito, agli ordini di Alfonso II di Napoli, Duca di Calabria. Nei frequenti rivolgimenti di campo di quegli anni, che vedevano gli stati italiani in continua disputa tra di loro, Giordano si trova, nel 1482, assieme ai cugini Virginio e Nicola ed a Girolamo Riario, al comando delle truppe pontificie proprio contro il Duca di Calabria. Quest’ultimo, volendo portare guerra a Venezia e Milano, aveva chiesto, senza ottenerlo, il permesso di attraversare con le sue truppe (forti di 1.400 soldati turchi) lo Stato Pontificio. Nonostante il diniego, ne aveva ugualmente attraversato i confini ma era stato affrontato e fermato dalle truppe al comando (anche) di Giordano. Successivamente, l’esercito pontificio poté avvalersi dei rinforzi che Roberto Malatesta aveva condotto dal Veneto. Il Malatesta, nominato comandante in capo dell’esercito papale, il 21 agosto 1482 a San Pietro in Formis presso Velletri ottenne la vittoria finale (Battaglia di Campomorto).
Nel 1484 Giordano Orsini svolge una missione diplomatica per conto di Sisto IV a Venezia ma, nel viaggio di ritorno, ospite a Firenze di Lorenzo il Magnifico, muore nel palazzo di quest’ultimo. Gli vennero tributate esequie solenni nella chiesa di San Lorenzo.
Monumento Funebre di Giordano Orsini: tesoro di Monterotondo
Il Monumento Funebre di Giordano Orsini è ospitato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che fu cappella sepolcrale degli Orsini fin dal XIII secolo e della quale proprio la tomba di Giordano è l’ultima testimonianza esistente. Il bassorilievo equestre di Giordano Orsini è collocato a destra dell’altare e celebra il Signore di Monterotondo appunto nel suo ruolo di condottiero.
La parte centrale del monumento rappresenta la statua equestre di Giordano in armatura. Le zampe del cavallo poggiano su un sarcofago sorretto da zampe di leone e recante un’incisione la quale individua nel fratello Cardinale Battista il committente dell’opera. Al di sotto, tra le zampe del leone, un’epigrafe ricorda la figura di Giordano e l’evento della sua morte a trentotto anni. Nella lunetta che, invece, sormonta l’intero monumento, è raffigurata la Vergine col Bambino tra due angeli. Ai lati della lunetta e nell’ornamento al di sopra di essa sono ripetute le “rose” di Casa Orsini.
La particolarità dell’opera sta nel fatto che Giordano è rappresentato a cavallo e non, come di norma, disteso sul sarcofago. Nel Lazio, esistono solo altri due esempi simili: la tomba del capitano Andrea Rido, nella chiesa di Santa Francesca Romana, realizzato nel 1475, e la tomba di Roberto Malatesta (comandante di Giordano nella battaglia del 1482 contro il Duca di Calabria), realizzata nel 1483-84 a San Pietro. Nello spazio di due anni, infatti, avevano lasciato questa terra sia Roberto Malatesta (1482) che, nel 1484, Papa Sisto IV ed il nostro Giordano.