La Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati ad Orvinio

La seicentesca chiesa di Santa Maria dei Raccomandati da sola varrebbe la visita ad Orvinio: è il trionfo di Vincenzo Manenti (1600–1674) il quale, conscio della sua fama nel reatino ed oltre, vi si autoritrae addirittura in vesti papali.
La Storia
Ma andiamo per ordine. Nel 1648 Padre Bonaventura Theuli di Velletri ci racconta la nascita di questa chiesa, che era anche convento: “Il Convento di Canemorto è sotto il titolo di S.Maria de’ Raccomandati, fuora della Terra, congiunto alle Mura di essa; era Hospidale, fu dato alla Religione, e per essa al P.F. Massimo Pirchio dal Borghetto Diocesi di Civita Ducale, ma perché spettava al Vescovo Cardinal Sabinense a prestarvi il consenso, fu necessario ricorrere alla di lui benignità per ottenerlo, quale s’ottenne nel 1582 …. “.
Giambartolomeo Piazza nella sua “Della Gerarchia Cardinalizia” (1703) aggiunge un ulteriore elemento: “ … Chiesa, con un Convento de’ Padri Conventuali di S. Francesco, nel quale abitano per il governo di essa sei Religiosi; con una Confraternita del Confalone, aggregata all’Arciconfraternita di S. Lucia di Roma ..“
Insomma, quando nasce la chiesa nel 1582 è fuori dalle mura di Orvinio ed ancora non esiste la strada che oggi vi conduce. Ma quando, nel ‘700, via Salita del Borgo viene realizzata, ci si accorse che il frontale della chiesa non era in asse con il corpo della stessa ma, al contrario, vi formava un angolo. Detto fatto, la facciata venne rifatta per renderla perpendicolare alla strada: ciò avvenne prolungando la chiesa tanto da potervi inserire anche l’attuale campanile.
Santa Maria dei Raccomandati: l’arte
Al suo interno, l’edificio si articola in un’unica navata a croce latina. Entrando sui lati due altari, quello di sinistra sormontato da un affresco di San Francesco che riceve le Stimmate, quello di destra da una Madonna del Rosario. Amaranto Fabriani, ne’ “Il Libro di Orvinio”, ci racconta particolari formidabili: “ … un grandissimo affresco rappresenta S. Francesco di Assisi che riceve le Stimmate. Ai lati fanno corona dei piccoli riquadri ove sono riprodotte le Virtù Carnali e Teologali opera poderosa del Cav. Vincenzo Manenti. La figura con la barba bianca col capo volto un pò a destra, vestita da Papa e indossante pividie con ai piedi la tiara (in basso a sinistra) è l’autore del quadro cioè il Manenti … Quello di destra è sormontato da grandissima e magnifica tela con classica cornice dedicato alla S.S. Vergine del Rosario contornato da piccoli riquadri rappresentanti i quindici misteri; anche questa è un’opera insigne e probabilmente anche essa sarà uscita dal pennello del celebre Manenti. Su questo altare, negli ultimi anni del secolo scorso (XIX), … furono rimossi i gradini di legno dove poggiano i candelieri per scrutare sotto la grande tela … Con grande stupore fu notato che la parete sotto la grande tela era anch’essa (o meglio è) affrescata allo stesso modo dell’altare di fronte di S. Francesco e riproducente, credo, la Vergine del Rosario come la tela che lo nasconde alla vista dei visitatori”. Oggi, in realtà la tela è posizionata diversamente in modo che sia possibile vedere l’originale affresco.
Arrivati alla crociera della chiesa, vi si aprono due cappelle affrescate.
Orvinio: la Cappella Cervelli
Quella di sinistra appartiene alla famiglia Cervelli e così ce la descrive il Fabriani: “Sovrasta l’altare una grande tela con cornice dorata rappresentante S. Lucia, dipinta da mano maestra e quasi certamente nel XVII secolo. Tanto le pareti che la volta sono state affrescate mirabilmente dal cav. Manenti … Nella parete di destra è rappresentato un sposalizio (forse di qualche membro della famiglia Cervelli); è molto interessante perché riproduce fedelmente i costumi dell’epoca. Nella facciata di fronte, sotto l’unica finestrina, S. Rocco, dinanzi al quale prostrasi inginocchiato un Orviniense”. Secondo successive interpretazioni, questa cappella potrebbe essere opera non di Vincenzo ma di Ascanio Manenti (1573-1660), suo padre.
La cappella di destra appartiene alla famiglia Basilici e gli otto personaggi affrescati negli altrettanti medaglioni, sono suoi rappresentanti. Sopra i medaglioni, in un ovale, Sant’Andrea, forse anch’esso del Manenti. Di fronte l’Apparizione della Vergine a S. Domenico.
L’Altare Maggiore è dedicato alla Vergine di S. Maria dei Raccomandati e circondato da affreschi. Sopra l’altare, in una cornice di stucco quadrata, un affresco, anch’esso del Manenti, rappresenta l’apparizione di un Angelo alla Madonna. Nell’ammirare gli affreschi, non trascurate gli splendidi altari in marmo policromo di cui la chiesa è adorna: probabilmente settecenteschi, sono veramente degni d’attenzione.
(1) “Apparato Minorico della Provincia di Roma”