Sagrada Familia: trionfo dell’arte spagnola

C’è tutta l’arte della Spagna moderna nella Sagrada Familia. Quella di Antoni Gaudi (1852-1926), ovviamente, ma anche quella di artisti di una generazione successiva che alla Sagrada Familia non hanno mai direttamente lavorato: Pablo Picasso (1881-1973), Salvador Dalì (1904-1989) o di Joan Mirò (1893-1983), ad esempio.
Perché nel groviglio di sensazioni che questa incredibile opera, che appartiene più probabilmente al mondo della scultura che dell’architettura genera in me, una delle prime è proprio questa: ovvero che la Sagrada Familia sia la sintesi di un percorso compiuto dall’arte spagnola in ormai più di un secolo.
Ciò è reso possibile dal fatto che noi non stiamo ammirando un’opera compiuta, ma visitiamo un cantiere, una “fabbrica” per dirla con la terminologia propria delle grandi chiese. Se pensiamo che il terreno su cui sorge venne acquistato nel 1881 e che la conclusione dei lavori potrebbe avvenire nel 2025, la fabbrica ha attraversato tre secoli diversi e due millenni. Credo sia un record assoluto.
Antoni Gaudì, il padre della Sagrada Familia, muore nel 1926. Dunque, sebbene ne avesse realizzato il progetto e tracciato le linee evolutive, quello che vediamo oggi è il frutto di un accumularsi di culture, di esperienze, di contributi. Ecco perché la Sagrada Familia rappresenta l’arte moderna spagnola nel suo complesso o, forse, quella universale.
Non credo di essere in grado ne ritengo sarebbe utile, produrre qui una guida alla visita. Vi inserisco però un paio di ottimi rimandi al sito ufficiale http://www.sagradafamilia.org/ dove troverete ogni genere d’informazione.
Sagrada Familia: spirito dell’uomo moderno
Quello che invece credo debba farci riflettere è il fatto che la nostra civiltà – in evidente difficoltà generale – riesca ancora a realizzare opere che rappresentino in modo straordinario l’uomo del terzo millennio, le sue aspirazioni, la sua capacità di meravigliare e di meravigliarsi.
Non vi resta dunque che fare come noi. Presentarvi alla porta del tempio con il cappello in mano e, come i pellegrini dei secoli passati, stupirvi ed, a bocca (metaforicamente, fa caldo) aperta guardare quest’opera di un genio non minore dei nostri grandi architetti e pittori del Rinascimento. Non vi resta che lasciarvi trasportare dall’emozione guardando le torri che svettano verso il cielo, la rappresentazione della Passione, con la scena della flagellazione posta lì, sulla porta della basilica. Perdendovi nella foresta di colonne infinite con la quale Gaudì diede la sua interpretazione, visionaria, delle navate gotiche; struggendovi di fronte ad una delle crocifissioni più emozionanti che sia dato vedere (ricordate quella vista dall’alto di Dalì?); guardando le porte che riportano testi del Vangelo e lasciandovi prendere dalla luce che attraversando le grandi vetrate colorate astrattiste, inonda di colori la Sagrada Familia.
Per conoscere da vicino la Sagrada Familia, guarda il VIDEO Basilica of the Sagrada Família
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