Villa Carlotta: giardini d’arte sul Lago di Como

Villa Carlotta a Tremezzo, sulla costa ovest del Lago di Como, è una fermata classica nella visita del Lago. Del resto i battelli che assicurano i servizi di linea sull’acqua vi attraccano proprio davanti. Da lì, attraversando il lago, a pochi minuti, c’è Bellagio e così Villa Carlotta ed i suoi giardini sono diventati un must per chi navighi il Lago di Como.
799 sono le specie e varietà raccolte nel giardino botanico di Villa Carlotta. Il clima del lago si rivela infatti eccezionale. Umidità e temperatura sono evidentemente quelle giuste per incoraggiare una crescita rigogliosa, quasi da giardino tropicale. Del resto, non lontano, sul Lago Maggiore le Isole Borromee con i loro giardini sono un’ulteriore prova dell’esistenza di un microclima favorevole.
Villa Carlotta: il giardino botanico
Così il giardino botanico vi offrirà l’opportunità di passeggiare tra le tante aiuole fiorite (51). Tra le collezioni di ortensie, camelie ed azalee. Un’area è dedicata alle piante grasse ed un’altra al giardino di bambù. Ma girando lungo il percorso del parco non mancheranno gli incontri con gli alberi secolari: da ovunque, poi, godrete della vista sul Lago di Como e su Bellagio.
Una parola va spesa per il giardino all’italiana ed il pergolato d’agrumi. Infatti Villa Carlotta nasce nel ‘600 per merito del marchese Giorgio Clerici e fu poi ulteriormente impreziosita nell’800 dal suo successivo proprietario Gian Battista Sommariva (1762-1826). Dunque, il giardino all’italiana rappresentava una forma di architettura verde ineludibile per quei secoli. Esso è posto ai lati della scalinata che dalla riva del lago conduce alla villa su cinque livelli.
Qui troviamo fontane, nicchie, aiuole ma, soprattutto, un agrumeto a corridoio veramente importante per lunghezza.
Villa Carlotta: la collezione d’arte
Gian Battista Sommariva fu un personaggio particolare. Infatti fu capace di cogliere le opportunità che un periodo di transizione e mutamento sociale quale la Rivoluzione Francese poteva offrire ad un uomo ambizioso (quale certamente fu). Sommariva seppe farsi strada nella Repubblica Cisalpina della quale divenne Direttore nel 1799.
Amico personale di Napoleone che se ne serviva per missioni diplomatiche, accumulò ricchezze ingentissime ed altrettanto ingenti collezioni d’arte. Viveva tra Parigi e Milano con un tenore di vita ed uno sfarzo che si tramanda fossero ineguagliabili.
Villa Carlotta fu lo scrigno dove raccolse i capolavori della scultura a lui contemporanea. Questo nucleo prezioso fa parte oggi del museo della villa che merita di essere visitato almeno quanto (o forse più) i suoi giardini.
Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen tra gli scultori, Francesco Hayez (con l’Ultimo addio di Romeo e Giulietta) tra i pittori sono tra gli artisti più noti presenti nella collezione. Ma la villa in se, perfettamente conservata, merita la visita da un punto di vista architettonico.
Al di là delle opere, colpisce la ricchezza degli stucchi che ornano gli interni di Villa Carlotta: veramente un esempio pregevole di quest’arte applicata.
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