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Ambliopia o “Occhio Pigro”: come curarla

L’ambliopia o “occhio pigro” è un deficit dell’apparato visivo, che colpisce un solo occhio, in cui la funzione visiva è gravemente ridotta o assente. Il cervello, non riuscendo a interpretare correttamente le informazioni che gli giungono, ignora i segnali che provengono dall’occhio in questione.

Nei bambini il danno è spesso reversibile, ma purtroppo solo fino ai 6 anni di età, in virtù della plasticità della funzione visiva, nel corso dello sviluppo.

Ambliopia: le cause

L’ambliopia si presenta quando il bambino “non usa” un occhio, le cui immagini vengono soppresse nella corteccia cerebrale. Questo avviene di solito in 3 casi, ovvero quando:

  • il bambino non vede bene a fuoco con uno dei due occhi rispetto all’altro
  • il cervello non riesce più a “fondere” le immagini che provengono dall’occhio deviato con quelle fornite dall’occhio sano
  • alla retina non arrivano affatto le immagini a causa di ostacoli anatomici.

Rispettivamente, le tre cause più frequenti sono pertanto:

  • un difetto di rifrazione di un occhio (cioè l’occhio è incapace di focalizzare le immagini sul piano della retina, dove, in condizioni di normalità, dovrebbero cadere) che sia molto più elevato dell’occhio controlaterale (si parla di “anisometropia”, quando tale differenza è superiore alle 3 diottrie)
  • una deviazione del bulbo oculare o strabismo (nell’infanzia il più comune è quello convergente o “esotropia”, generalmente causato da un’ipermetropia molto elevata)
  • patologie che impediscano il passaggio dei raggi luminosi sulla retina (cataratta, ptosi, cicatrici corneali).

La diagnosi e la terapia dell’ambliopia, pertanto, non può prescindere da una visita oculistica completa con il fondo oculare, che dovrà essere sempre necessariamente completata da un esame ortottico approfondito con i test relativi corredati.

Ambliopia: come curarla?

La prima cura per l’ambliopia consiste nel diagnosticare correttamente e correggere totalmente il difetto di rifrazione, con lenti a fronte montate su occhiali, che vanno portati a permanenza, ed eliminare ove presenti tutti gli ostacoli e le opacità che impediscono la corretta visione, tramite intervento chirurgico.

Parallelamente, è di capitale importanza far lavorare l’occhio pigro; per fare questo si copre l’occhio sano, con una tecnica chiamata “occlusione”, consistente nell’applicazione di un bendaggio totalmente coprente sull’occhio migliore, che può essere prescritto a permanenza, o solo per fasce orarie, a seconda della gravità. Questa terapia deve essere approntata immediatamente e precocemente, dato che per essere efficace essa infatti va effettuata entro i 6 anni di età, ed è molto importante che tutte le indicazioni vengano seguite con la massima attenzione e precisione dai genitori del bambino, che ovviamente cercherà di opporsi ad essa.

Se non corretta bene e per tempo, l’ambliopia può essere irreversibile, e pertanto può causare la notevole riduzione o la perdita della capacità visiva di un occhio. Inoltre, verrà in seguito a meno anche la visione binoculare, cioè la capacità di vedere in modo tridimensionale gli oggetti, e di apprezzare la profondità e le distanze degli oggetti.

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Aldo Canzio

Il Dr. Aldo Canzio si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in Oculistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “La Sapienza” E’ Dirigente Medico di I Livello presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dove svolge la sua attività professionale e dove è il responsabile della sezione di diagnostica retinica con l’O.C.T.