Modello Sanità

Intervista a Rodolfo Lena: Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio

Rodolfo Lena, imprenditore, dal 2004 Sindaco di Palestrina, membro dell’ufficio di Presidenza dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, è al suo primo mandato come consigliere regionale del Lazio. A lui è stato riservato l’onore e l’onere di guidare una delle commissioni consiliari più delicate, quella che si occupa di sanità e politiche sociali. SalutePiù lo ha incontrato per disegnare un primo quadro dei temi sul tavolo, delle priorità e delle modalità con cui il Presidente procederà ad affrontarli.

Onorevole Lena, quali priorità ha individuato per la Commissione Politiche Sociali e Salute in questo avvio di legislatura e quali i “temi caldi” sul vostro tavolo ?

Il lavoro che attende la nostra Commissione ha rappresentato da subito una sfida di grande difficoltà ma al contempo molto stimolante per me come per tutti i componenti, soprattutto di maggioranza, considerate le alte aspettative della cittadinanza nei confronti della coalizione di governo guidata da Nicola Zingaretti. Sarà nostro compito coadiuvarlo nel delicato ruolo di commissario straordinario per la Sanità regionale; così come sarà da subito all’ordine del giorno dei nostri lavori il recepimento della legge quadro nazionale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, punto di partenza ineludibile in questo settore di intervento.

La Regione Lazio è tra quelle sottoposte al “Piano di Rientro”. Si tratta di una grave fardello ma anche di un’opportunità per modificare sostanzialmente il sistema. A tal fine, su quali direttrici è necessario muoversi?

Non intendiamo smantellare ciò che funziona bene nel nostro Sistema sanitario regionale, contraddistinto certamente da alcune eccellenze a livello nazionale e internazionale; è il modello stesso di sanità che va cambiato, facendolo ruotare attorno a dei capisaldi finora non considerati come tali. Sto parlando di medicina territoriale, assistenza domiciliare, case della salute, serrati programma di prevenzione. L’ospedale, il pronto soccorso, devono diventare l’extrema ratio e devono poter lavorare quasi esclusivamente sulle urgenze e sulle cronicità. Per rendere operativo questo disegno, peraltro già presente solo sulla carta nei Piani socio-sanitari degli ultimi anni, è adesso necessario che ciascuno – e parlo della politica, dei professionisti sanitari, delle lobby del settore – faccia un passo indietro per far fare un passo avanti alla sanità del Lazio, anche a costo di rimetterci un po’ all’interno del proprio orticello.

Quale ruolo giocherà la Commissione Consiliare da lei presieduta per muoversi sulle direttrici che ha indicato ?

La Commissione si sta muovendo lungo due direttrici. Una, inevitabile, è contraddistinta dalle emergenze che – legittimamente – chiedono costante attenzione da parte delle istituzioni. Ciò significa programmare incontri, vertici, audizioni, come quella che ci siamo subito apprestati a calendarizzare sul caso-Cem, il Centro di Educazione Motoria della Croce Rossa a Roma. Le istanze dal territorio sono tante, e abbiamo il dovere di ascoltare e di dare risposte concrete in tempi certi.  Sull’altro versante, la Commissione ha il compito di programmare e legiferare. Siamo partiti subito dall’internalizzazione dell’Asp, adottando il metodo della concertazione, arricchendo di contributi e proposte il testo-base trasmesso dalla Giunta.

Mi permetta una domanda poco diplomatica: nel Lazio ha sempre suscitato una certa polemica la forte presenza della ospedalità religiosa e del comparto “privato-accreditato”. Poi, però, il sistema si regge anche, e non poco, su queste gambe. Lei come si pone sull’argomento ?

Su questo argomento, ho una totale identità di vedute con il presidente Zingaretti: il Servizio sanitario nazionale è unico ed è pubblico. Detto questo, esistono forme diverse di offrire prestazioni, che hanno pari dignità e che avranno da parte nostra la stessa attenzione, soprattutto in termini di rigore, controllo e verifiche per aumentare la trasparenza che credo da parte di tutti sia necessaria per garantire conti in regola e servizi impeccabili ai cittadini.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.