Le Interviste

Intervista a Fabio Melilli, Presidente Provincia di Rieti

Fabio Mellili è al suo secondo mandato come Presidente della Provincia di Rieti. Già Sindaco di Poggio Moiano, vanta un percorso professionale che lo ha portato fino all’incarico di Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani: un interlocutore di esperienza per affrontare il tema del profondo cambiamento che interesserà a breve l’ente “provincia” in Italia ed il ruolo di questa amministrazione pubblica per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale.

Presidente Melilli, in questi ultimi due o tre anni il tema del ruolo delle Provincie nel sistema dell’Amministrazione Pubblica è stato spesso sulle prime pagine dei giornali. A questo punto una decisione sembra presa: da quando e come cambierà l’organizzazione delle Provincie ?

In termini pratici, da ottobre prossimo entrerà in vigore il nuovo sistema elettorale delle provincie dove il presidente verrà eletto dai consiglieri comunali dei comuni appartenenti al territorio della provincia e non più dai cittadini. Nello specifico, a Rieti verranno nominati, oltre al presidente, dieci consiglieri provinciali, pressappoco uno ogni 15 mila abitanti quindi, diciamo così, in grado di rappresentare sufficientemente i vari ambiti territoriali della provincia. Viceversa, è il peso della provincia stessa ad essere ridotto dal mancato suffragio popolare con un’evidente diminuzione della sua autorevolezza nel coordinamento del territorio: c’è una fragilità, insomma. Per quanto riguarda invece le competenze amministrative, queste saranno compiutamente definite attraverso un apposito codice delle autonomie che individuerà gli ambiti di responsabilità. Le provincie, in generale, opereranno nelle materie della gestioni delle reti territoriali, ovvero acque, trasporti, rifiuti, nel campo dell’ambiente e del lavoro e dei servizi sociali. Questo scenario di cambiamento, coinvolge a loro volta anche i comuni più piccoli che sono chiamati dalle nuove norme a formare aggregazioni, le cosiddette Unioni,  per la gestione dei servizi territoriali. Nel complesso, l’intero sistema di gestione del territorio ne uscirà ridisegnato.

Mi permetta di focalizzare più da vicino i temi dell’ambiente e dei beni storici. Che azioni ha sviluppato in questo ambito la Provincia di Rieti ?

In campo ambientale, la provincia gioca un ruolo importante dal momento che rientrano tra le sue competenze argomenti quali la regolamentazione delle immissioni in aria, degli impianti di trasformazione delle biomasse, della gestione dei rifiuti e dei siti inquinati. Parallelamente a questi compiti di regolamentazione e sorveglianza, la provincia di Rieti ha sviluppato una forte azione di valorizzazione del suo patrimonio ambientale in una direzione sinergica con lo sviluppo del settore turistico e con la qualità della vita in generale.I primidue esempi che mi vengono in mente sono la pista ciclabile di21 chilometriche percorre la piana di Rieti ed il Parco Fluviale del Velino il cui progetto abbiamo recentemente presentato alla Regione e che tutelerà un’area particolarmente ampia e significativa che si estende da Cittareale a Piediluco. Per quanto attiene i beni storici ed artistici, abbiamo messo a frutto e stiamo ancora continuando ad utilizzare i residui fondi per il sisma del ’97: siamo intervenuti su oltre 200 edifici storici con restauri e ripristini: la Curia di Rieti e quella di Poggio Mirteto sono due esempi per tutti ed operiamo anche su complessi più ampi quali il borgo di Farfa e quello di Fianello. Poi c’è il tema dei beni archeologici che vede il progetto della Via del Sale, cioè la valorizzazione dei siti archeologici prossimi alla via Salaria. In questo ambito abbiamo aperto il Museo Archeologico di Cittareale ma moltissimo resta ancora da fare in una situazione, purtroppo, di assoluta mancanza di fondi.

Alle Provincie competeva fino ad oggi anche la responsabilità di approvare i Piani Regolatori dei Comuni: evidentemente una possibilità in più di tutelare i nostri Borghi Storici da “assalti” di varia natura. Le nuove norme come modificheranno questo iter ?

Nello specifico l’approvazione dei Piani Regolatori è una delega alle provincie di una competenza regionale. Bisognerà vedere nel prossimo futuro come verranno gestite queste deleghe. Io mi auguro che il processo di ridisegno dei poteri delle amministrazioni locali non porti ad una riduzione della capacità di incidere di comuni e provincie attraverso un accentramento a livello regionale di poteri decisionali che, invece, per essere più efficacemente ed efficientemente attuati, dovrebbero rimanere a contatto con il territorio.

Tornando allo specifico della Provincia di Rieti,, quali sono i risultati di maggior importanza ottenuti durante la sua presidenza nel campo della valorizzazione dei beni artistici ed ambientali ?

Prima le ho citato alcuni esempi significativi. Credo che per capire meglio la nostra strategia, sia necessario partire da un presupposto, cioè che il territorio reatino, di cui la Sabina rappresenta una componente importantissima, debba essere valorizzato nel suo complesso, cioè nel suo paesaggio complessivo, che è fatto di ambiente, storia, beni artistici ed il connesso sviluppo turistico, similmente a quanto si è fatto in Toscana ed Umbria. Tutto ciò richiede certamente grandi investimenti ma prima ancora la capacità di creare una visione del futuro. Ad esempio la risorsa Acque. Negli scorsi anni abbiamo reso navigabile il Tevere all’interno della Riserva del Tevere Farfa, poi abbiamo lanciato il progetto del Parco Fluviale di cui le ho detto. Adesso abbiamo avviato la progettazione di interventi specifici per il laghi del Salto e del Turano con l’obiettivo di creare un volano per il turismo attraverso la realizzazione di due Villaggi delle Acque che consentano di posizionare sui laghi stessi strutture tali da creare un’offerta turistica attrattiva. Concludo con un ultimo progetto, già in fase avanzata, che è quello di aprire tre show room, diciamo così, dove presentare tutta la provincia e commercializzare anche i suoi prodotti tipici che sono molto variegati come variegata è la natura del nostro territorio. Così, apriremo tre sedi: a Fiano, ad Amatrice ed al Terminillo per avere una presenza significativa su tre direttrici turistiche per noi fondamentali.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.