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La neofobia alimentare nei bambini

Neofobia alimentare: di cosa si tratta?

La Neofobia alimentare viene definita come un rifiuto nei confronti di cibi nuovi o non familiari. Si parla principalmente di frutta, verdura e legumi, tipici della Dieta Mediterranea. Si tratta di una fase di sviluppo che interessa i bambini in età compresa tra i 2 e i 6 anni, senza distinzione di genere.

La Neofobia alimentare è principalmente un carattere ereditario, in cui i determinanti genetici rappresentano il 78%. Esistono, comunque, diversi fattori socio-ambientali che ne possono influenzare lo sviluppo.

Modelli alimentari e imitazione

I modelli alimentari e le strategie di alimentazione utilizzati dai genitori sono associati allo sviluppo della Neofobia nei bambini. Durante i pasti in famiglia, grazie al meccanismo di facilitazione sociale, i bambini possono osservare e acquisire le abitudini alimentari dei genitori e dei coetanei (come ad esempio i fratelli).

La Dieta Mediterranea riguarda uno stile alimentare composto da regole e abitudini tipici della tradizione mediterranea. È incentrata soprattutto su una corretta scelta degli alimenti di cui nutrirsi.

Alcuni punti cardine della Dieta Mediterranea sono:

  • Maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Aumenti di carboidrati complessi
  • Consumo maggiore di carne bianca rispetto a quella rossa
  • Consumo occasionale di dolci

Studio CREA

Il CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, ha condotto uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients, che sottolinea come la neofobia alimentare sia più frequente nei figli unici.

La ricerca è stata condotta su un campione di 288 bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, attraverso la somministrazione di un questionario. I risultati che ne sono emersi mostrano un livello intermedio (67,3%) o alto di neofobia alimentare (18,1%), con tassi elevati tra i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni (63,9%) e, soprattutto, nei figli unici (50%).

Figura 1 Livello di Neofobia alimentare nel campione totale sia per maschi che per femmine

Tra i bambini neofobici si riscontra un elevato consumo di alimenti ricchi di acidi grassi saturi e zuccheri, tipici di una dieta di tipo occidentale. La scarsa varietà e qualità della dieta dovuta alla neofobia potrebbe essere un fattore predittivo di sovrappeso/obesità infantile.

L’aderenza alla dieta mediterranea è risultata per lo più bassa (29,5%) o media (54,8%) e ha raggiunto livelli inferiori tra i bambini più neofobici (51,9%; valore p <0,05).

Dieta Mediterranea: adottarla da bambini

La mancata aderenza alla Dieta Mediterranea in età evolutiva è un comportamento che deve essere corretto. Infatti, le abitudini alimentari possono essere modellate durante l’infanzia per poi essere mantenute in età adulta.

Questi risultati confermano l’ipotesi iniziale dello studio, ossia che la neofobia alimentare risulta essere uno dei principali fattori dell’abbandono della dieta mediterranea.

Laura Rossi, ricercatrice CREA e coordinatrice dell’indagine, dichiara: “Questo studio conferma che molti bambini in Italia sono neofobici. La neofobia nei bambini comporta una alimentazione più disordinata e meno in linea con i dettami della dieta mediterranea con il rischio di una maggiore propensione a sovrappeso e obesità”.

Approfondimenti

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Margherita Chiara Sestili

Diplomata nel 2020 al liceo classico Gaio Valerio Catullo di Monterotondo. Laureata alla triennale in Scienze della Comunicazione sociale presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Attualmente frequenta il primo anno di magistrale in Scienze della Comunicazione sociale presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.

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