Nutrizione

Cioccolato e dieta: tutti i vantaggi

Definito dai Maya cibo degli dei, il cacao – ovvero la sostanza alla base del cioccolato – fu importato dal Messico dai conquistatori spagnoli dopo la scoperta del Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo.

Gioia e prelibatezza del palato di grandi e piccini di tutto il mondo, il cioccolato sta guadagnando il giusto spazio all’interno di un regime alimentare equilibrato. Recentemente si stanno infatti chiarendo i rapporti soprattutto del cioccolato fondente con la salute ed in particolar modo gli effetti positivi nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.

Cioccolato: valori nutrizionali

Il cioccolato non nasce dolce, ma amaro, le varie lavorazioni lo rendono dolce addizionandolo con zucchero, grasso e latte. 100gr di fondente apportano circa 515 kcal, il cioccolato al latte può raggiungere le 550Kcal.

Il cioccolato fondente contiene burro di cacao; un terzo dei lipidi contenuti nel burro di cacao è costituita da acido stearico, un acido grasso saturo che non favorisce l’innalzamento del colesterolo.

Inoltre più il cioccolato è puro maggiore è la percentuale di minerali in esso contenuta. Una tavoletta di cioccolato fondente (con il 60% di cacao) contiene circa 6,9% della dose giornaliera raccomandata di ferro e quasi il 12% del fabbisogno giornaliero di magnesio un minerale importante nella prevenzione di alcune patologie come il diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari. Non è inoltre da trascurare l’apporto di rame, potassio, fosforo e zinco.

Cos’è il cioccolato ?

Secondo la normativa 2000/36/CE si definisce cioccolato un prodotto costituito da granelli di cacao, cacao magro e cacao in polvere, saccarosio e burro di cacao.
La percentuale di cacao deve essere specificata in etichetta e se si acquista un cioccolato puro questo deve realizzato senza ulteriore aggiunta di grassi vegetali che in ogni caso non devono essere addizionati in misura maggiore del 5% del peso del prodotto finale.

I benefici del cioccolato: il cuore

Le proprietà benefiche del cioccolato fondente sono strettamente legate alla quantità di cacao contenuta: più cacao c’è, migliori sono le proprietà del cioccolato. È opportuno quindi scegliere un cioccolato fondente con una percentuale di cacao intorno al 70%.

Gran parte del potere benefico del cioccolato fondente, principalmente del fondente amaro, risiede nei flavonoidi ed in particolare nell’epicatechina, un pigmento vegetale idrosolubile presente anche nel tè, nel vino e in alcuna frutta e verdura. L’epicatechina agirebbe sulle fibre muscolari cardiache garantendo flessibilità ed elasticità alle arterie, proteggendo il cuore dall’infarto.

È importante dunque che il cacao mantenga intatta tutta la dotazione di epicatechina: a causa del suo sapore amaro la lavorazione industriale tende ad eliminarla e anche l’aggiunta di latte al cacao ne riduce enormemente gli effetti cardioprotettivi.

Il cioccolato fondente aumenta l’aspettativa di vita

Da uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine e condotto da un team di ricercatori olandesi è emerso che il cioccolato fondente aumenta l’aspettativa di vita. L’elevato contenuto di antiossidanti contenuti nel cacao, ridurrebbe i livelli di pressione arteriosa determinando una minore incidenza di patologie  cardiovascolari.

Inoltre ricercatori dell’università di Nottingham hanno dimostrato che il cacao grazie alle epicatechine migliora l’afflusso di sangue al cervello potenziando anche la memoria a breve termine.

La serotonina: l’ormone del buonumore

Altro tesoro del cioccolato fondente è la serotonina. La serotonina è un neurotrasmettitore fisiologicamente sintetizzato dai neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale ed è principalmente coinvolto nella regolazione dell’umore.

Il cioccolato fondente può aumentare i livelli di serotonina non solo a causa del contenuto in  serotonina e L-triptofano (precursore della serotonina), ma anche perché contiene zuccheri che possono stimolare l’organismo a produrre più serotonina. Tuttavia, l’effetto del consumo di dolci sui livelli di serotonina tende ad essere di breve durata, solo una o due ore.

Journal of cromatografia nel 2012 ha reso note le quantità di serotonina del cioccolato fondente: il cioccolato fondente che contiene 85% di cacao contiene 2,9 microgrammi per grammo di serotonina, mentre il cioccolato fondente con una percentuale di cacao dal 70 al 85% contiene una maggiore quantità del precursore della serotonina, l’ L-triptofano,13,3 microgrammi per grammo

Antidepressivo naturale

Il cioccolato dunque aumentando i livelli di serotonina svolge un’azione antidepressiva naturale: per questo è particolarmente consigliato per  contrastare la sindrome premestruale, l’irritabilità e il cattivo umore.

Uno studio pubblicato nel 2010 su Nutrition Food dimostra che il consumo di cioccolato nero riduce gli effetti della sindrome da stanchezza cronica a causa sia del contenuto di flavonoidi sia dell’aumento dei livelli di serotonina dal momento che questi sono in genere bassi nelle persone che soffrono di questa condizione.

Una proprietà poco nota del cibo degli dei è stata portata alla luce da un team di ricercatori dell’Università di Granada. Sulle pagine della rivista Nutrition si legge infatti che grazie alla peculiare composizione di grassi e antiossidanti, il cioccolato aiuta la distribuzione del grasso corporeo impedendo che questo si accumuli su pancia e fianchi. Facciano attenzione però i golosi a non mangiarne troppo pensando che si dimagrisca di più, 20-30 grammi al giorno rappresentano la dose sufficiente.

Il seme del cacao inoltre contiene teobromina un alcaloide dalla struttura simile a quella della caffeina ma con un’azione meno intensa della caffeina. Un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra ha scoperto che può svolgere un effetto sedativo sulla tosse addirittura superiore a quello della codeina.

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Mariailaria Verderame

Mariailaria Verderame si è laureata con lode in Scienze Biologiche presso l’Università Federico II di Napoli e ha successivamente conseguito i titoli di Dottore di ricerca in Biologia avanzata e Cultore della materia per il Settore Scientifico Disciplinare BIO/06. Ha collaborato all’attività didattico-scientifica presso il Dipartimento delle Scienze biologiche della suddetta Università. L’interesse scientifico è da anni incentrato sulle problematiche relative alle interferenze alimentari di inquinanti ambientali ad azione xeno-estrogenica sulla sfera riproduttiva. Si è inoltre occupata della valutazione dello stato nutrizionale e riproduttivo a seguito di un regime alimentare di tipo biologico ricevendo un assegno di ricerca nell’ambito delle reti di eccellenze TEMASAV. Ha partecipato a numerosi Congressi nazionali e internazionali, a molteplici corsi di perfezionamento universitari e seminari di aggiornamento tecnico-scientifico in ambito nutrizionale. Vincitrice del premio Lisa de Conciliis 2013 “Ultime frontiere della biologia molecolare” conferito dall’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche in Napoli. È inoltre autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste a diffusione internazionale.