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Ecografia delle Ghiandole Salivari: a cosa serve?

La medicina moderna utilizza estensivamente l’ecografia delle ghiandole salivari come primo approccio strumentale, dopo o contestualmente alla visita clinica, per lo studio di questi organi. Le ghiandole salivari sono organi accessori dell’apparato digerente, deputati alla produzione di un secreto, la saliva, necessario per lubrificare la bocca, sciogliere le sostanze chimiche che stimolano le gemme gustative e contrastare, tramite la produzione di immunoglobuline e sostanze specifiche, la proliferazione di agenti microbici nel cavo orale. La patologia delle ghiandole salivari riguarda, in special modo, le ghiandole salivari maggiori ed in particolare le parotidi e le sottomandibolari.

Ghiandole Salivari: le patologie

La patologia delle ghiandole salivari può essere suddivisa in patologia espansiva, patologia infiammatoria, patologia litiasica e ghiandole salivari parotidi sottomandibolari sublingualipatologia da insufficienza ghiandolare.

La patologia espansiva è rappresentata dalle forme neoplastiche primitive, benigne (adenoma, adenolinfoma o tumore di Warthin) o maligne (carcinomi con vari gradi di differenziazione), e dalle forma neoplastiche secondarie (linfomi, tumori mammari e tiroidei). Le neoplasie delle ghiandole salivari sono relativamente rare (meno del 5 % della popolazione).

La differenziazione mediante l’ ecografia delle ghiandole salivari delle forme benigne da quelle maligne e delle forme neoplastiche dalle lesioni di diversa natura,  non è sempre agevole. Nonostante tutto, la identificazione ecografica di tali lesioni, riveste un ruolo estremamente importante per orientarne la caratterizzazione, fornendo una guida sicura per l’effettuazione dell’agoaspirato e nel follow-up dopo il trattamento.

Le Scialoadeniti acute e gli Orecchioni

La patologia infiammatoria comprende le scialoadeniti, ovvero delle infiammazioni acute o croniche delle ghiandole salivari che possono essere su base infettiva (batterica o virale) o autoimmune. Le scialoadeniti acute comportano un aumento volumetrico della ghiandola con associata ascialia e dolore con possibile formazione di ascessi. La più frequente e comunemente conosciuta è sicuramente la parotite acuta, spesso virale, che colpisce principalmente i bambini (più comunemente conosciuta come “orecchioni”).

L’ ecografia delle ghiandole salivari permette di valutare l’ingrandimento ghiandolare, l’aumento della vascolarizzazione e la presenza di linfonodi reattivi nelle comuni sedi laterocervicali e nella loggia parotidea e la presenza di aree liquide o semiliquide laddove sia presente una forma ascessuale.

Scialoadeniti Croniche ed Ecografia delle Ghiandole Salivari

Le scialoadeniti croniche possono insorgere come evoluzione di una forma acuta o, come più frequentemente accade, insorgono direttamente senza passare per la fase acuta, per infezioni virali o in conseguenza ad eventi meccanici (esempio la scialoadeniti dei soffiatori di vetro!) o traumatici. Le scialoadeniti croniche comportano un iniziale ingrandimento della ghiandola ed una successiva evoluzione verso l’atrofia fibrotica.

L’ ecografia delle ghiandole salivari permette di riconoscere i vari stadi delle scialoadeniti croniche, dall’ingradimento della ghiandola fino al sovvertimento strutturale ed alla riduzione volumetrica delle fasi più avanzate.

Le scialoadeniti autoimmunitarie si riscontrano in corso di patologie sistemiche come la Sarcoidosi e la Sindrome di Sijogreen. Si tratta di patologie che coinvolgono diversi organi (polmoni, sierose, articolazioni, e tedini), tra cui le ghiandole esocrine come le ghiandole lacrimali, sudoripare e salivari.

Anche in questo caso, l’ ecografia delle ghiandole salivari permette di distinguere una fase iniziale ed una fase avanzata  in cui al danno sclerocicatriziale e quindi all’atrofia fibrotica delle ghiandole, consegue la stasi salivare e frequenti infezioni batteriche acute recidivanti.

I calcoli delle Ghiandole Salivari

La patologia litiasica (calcoli) rappresenta una evenienza discretamente frequente ed è rappresentata da un punto di vista sintomatologico, da turgore delle ghiandole in presenza di stimolazione salivare (cibo o gusti acidi), scialoadenite e colica salivare. La sintomatologia può scomparire con la espulsione spontanea del calcolo o con la sua rimozione chirurgica.

I calcoli interessano soprattutto le ghiandole sottomandibolari e si localizzano più frequentemente nel dotto principale o dotto di Warthon al contrario dei calcoli delle parotidi che si indovano generalmente nei dotti secondari generando infezioni. L’ ecografia delle ghiandole salivari permette di apprezzare i segni diretti della scialolitiasi, identificando il calcolo salivario, ed i segni indiretti correlati alla sua presenza. Tra i segni indiretti frequente à la distensione dei dotti salivari dovuta all’effetto ostruttivo del calcolo con conseguente ostacolo all’escrezione della saliva e quindi al conseguente accumulo della stessa, e la presenza di segni infiammatori.

La patologia traumatica è abbastanza rara, ma lesioni traumatiche del volto possono coinvolgere le ghiandole con conseguente emorragia, fuoriscita di saliva e formazione di fistole.

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