Modello Sanità

Global Burden of Desease: studiare la salute del mondo

Nel mondo il 65% delle cause di morte è costituita dalle malattie croniche, mentre si è ridotta in maniera drammatica la mortalità da malattie infettive, nonché materno-infantile e da malnutrizione (complessivamente 25%) mentre rimane costante con circa il 10% quella determinata da lesioni traumatiche. Inoltre, entro i prossimi 20 anni (nel 2030) l’aspettativa di vita media a livello mondiale sarà di 85 anni per le donne e 79 per gli uomini avendo superato i 70 anni già adesso. Il ritmo di miglioramento è importante: circa un terzo di anno per ogni anno a livello globale.

Questi dati emergono dal Global Burden of Disease (GBD), il più completo studio epidemiologico osservazionale mondiale, nell’ambito del quale, in un futuro assai prossimo, l’Italia potrebbe giocare un ruolo di primo piano.

Il grande risultato del Global Burden of Disease – spiega il Prof.Giancarlo Logroscino, componente della task force neurologica del GBD – è quello di misurare la salute in tutto il mondo con gli stessi parametri. Le valutazioni vengono realizzate utilizzando tutti i dati scientifici possibili e i dati del sistema delle strutture sanitarie, grazie ai quali è possibile monitorare e misurare l’andamento della mortalità, dell’aspettativa di vita, della distribuzione delle malattie e delle patologie croniche. Queste stime sono fondamentali per indirizzare i governi di tutto il mondo nella miglior pianificazione sanitaria possibile”.

Global Burden of Disease: di che si tratta?

Il Global Burden of Disease – GBD è un progetto che ha come obiettivo primario quello di raccogliere dati per descrivere lo stato di salute, la mortalità e la disabilità della popolazione mondiale determinata da tutte le malattie (gravi e non), da lesioni traumatiche e da fattori di rischio. La frequenza e le conseguenze sullo stato di salute sono inquadrate geograficamente in 188 nazioni e quindi permettono una mappa della salute globale, nazionale e regionale. Il GBD consente, dunque, di interpretare le mutevoli sfide per la salute che le persone affrontano oggi in tutto il mondo.

Fin dalla sua creazione, circa 20 anni fa, il Global Burden of Disease ha potuto contare sull’aiuto di grandi estimatori, che ne hanno permesso lo sviluppo e la crescita: i suoi finanziatori sono infatti la Banca Mondiale e la “Bill and Melissa Gates Foundation”. Dal punto di vista scientifico il GBD è diretto dal Global Health Institute di Seattle (nello stato di Washington, US) e ha estensioni in tutto il mondo con progetti specifici nazionali in paesi come diversi come Stati Uniti, Cina, Inghilterra, Messico e Norvegia.

Demenze prima causa di disabilità al mondo

Se è vero che, da un lato, la vita delle persone si allungherà – sottolinea il Professor Logroscino – è altrettanto vero che, dall’altro, assisteremo ad un fenomeno per cui parte del guadagno in termini di aspettativa di vita sarà comunque caratterizzato dalla presenza di disabilità e da riduzione della qualità di vita. In questo scenario il maggiore driver della disabilità per le popolazioni mondiali, sarà costituito dalle demenze”.

E in Italia? “Nel nostro Paese – conclude Logroscino – oltre il 20% di persone è ormai over 65. Tra le persone anziane circa il 10% è affetto da una malattia neurodegenerativa, prevalentemente demenze, di cui circa il 50% dei casi è Malattia di Alzheimer”.

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