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Il Gelato… che Bontà !

Quante volte nella stagione estiva abbiamo pensato di pranzare o cenare col gelato? Generalmente, con le alte temperature l’appetito si riduce, abbiamo bisogno di alimenti freschi, digeribili e – perché no? – anche gustosi e magari dimentichiamo di verificare come ci nutriamo.

Il gelato è nutriente come un pasto?

Per la verità il gelato è nutriente come uno spuntino e non come un pasto ma con gli opportuni accorgimenti potremmo occasionalmente goderne anche a pranzo al mare o a cena nelle afose sere estive.

Come carico energetico, infatti, un gelato può apportare dalle 130-140 kcal (calorie adeguate per uno spuntino) fino a 300 kcal (calorie adeguate ad un pasto un po’ povero). In ogni caso i nutrienti di cui è composto il gelato possono essere spesso sbilanciati a favore degli zuccheri semplici o dei grassi, privandoci invece di zuccheri complessi e di proteine. Pranzare o cenare stabilmente col gelato, quindi, porterebbe col tempo a nutrirci in modo scorretto e insufficiente ai nostri fabbisogni.

Di cosa è composto un gelato tipico italiano?

Il gelato industriale è a composizione nota, riportata in tabella nutrizionale. Anche per quello artigianale è previsto che le gelaterie espongano gli ingredienti ma essendo un prodotto della creatività del gelataio, appunto, la composizione dei nutrienti in questo caso può variare molto.

Sia che si tratti di un gelato artigianale che di uno industriale il gelato fornisce soprattutto zuccheri semplici e acqua quando è composto di sola frutta, con un apporto massimo di zuccheri (100%) nel caso dei ghiaccioli, che sono peraltro i gelati meno ricchi in calorie.

Quando preferiamo invece i cosiddetti gusti alle creme avremo tutti i nutrienti del latte e delle uova (proteine ad alto valore biologico, grassi, zuccheri semplici come lattosio e saccarosio). Il contenuto in lipidi potrebbe essere molto maggiore di quello di zuccheri semplici come accade nel gelato di stracciatella, nocciola, cioccolato, panna.

Gelato alla frutta per chi è sovrappeso

Volendo schematizzare un po’ rigidamente ma forse in modo utile e pratico, il gelato alla frutta può incontrare le esigenze di chi deve controllare l’assunzione di grassi ossia le persone sovrappeso od obese che possono godersi quindi un cono alla frutta come dessert o come spuntino.

Un gelato composto prevalentemente di frutta, senza latte, né uova è perfetto per le persone intolleranti al lattosio e per chi abbia bisogno di energie di rapido utilizzo come gli sportivi, i bambini, gli anziani specie se affetti da anoressia senile o problemi di masticazione e deglutizione.

Viceversa il gelato alle creme può essere un valido spuntino o anche un sostituto del pasto per chi ha problemi di iperglicemia, in quanto i grassi non aumentano il livello di zuccheri nel sangue (glicemia). Ovviamente, in chi fosse anche sovrappeso oltre che affetto da iperglicemia, la porzione di gelato alle creme deve essere congrua al suo fabbisogno calorico e non esagerata.

Pranzare o cenare col gelato?

Per chiunque decida di farlo sarà bene scegliere un cono medio (130 g circa) o grande (160-180 g) composto dei cosiddetti ‘gusti alle creme’, che forniscono un adeguato apporto di proteine e grassi e un minore apporto di zuccheri semplici.

Se inoltre si ha cura di aggiungere la cialda del cono ed eventuali cialde decorative, si otterrà dal pasto anche una discreta quota di carboidrati complessi. Un gelato composto quindi di latte, uova e cialde fornirà nelle ore successive i nutrienti necessari all’ organismo.

Bisogna sempre ricordare però che anche il miglior gelato, dagli ingredienti genuini, non aggiunto di preparati preconfezionati, fornisce nutrienti in modo sbilanciato verso zuccheri o grassi quindi gli altri due pasti principali della giornata dovranno bilanciare correttamente i fabbisogni nutrizionali.

Il gelato fa sempre bene a tutti ?

Per chi soffre frequentemente di diarrea e di colon irritabile è bene ridurre l’assunzione del gelato ad occasioni sporadiche. Infatti il freddo stimola il riflesso della peristalsi del colon e l’attività muscolare dell’intestino tenue. Fortunatamente, anche se questo disturbo può variare da individuo a individuo, degustando il gelato lentamente, gli effetti gastro-colici del freddo possono essere notevolmente ridotti.

I gelati a base di cioccolato, uova, panna, in quanto grassi, stimolano anche l’attività della colecisti e potrebbero peggiorare l’ eventuale sintomatologia dolorosa in chi è soggetto a coliche epatiche.

Gelato e diabete

Infine, anche le persone con diabete possono godersi un buon gelato, specie se povero in zuccheri semplici, come quello alle creme, prestando attenzione alla porzione (meglio il cono piccolo) e all’orario di assunzione. In genere è preferibile assumerlo come spuntino e non a fine pasto per evitare un carico elevato di zuccheri e la cosiddetta iperglicemia post-prandiale.

Per tutti i casi clinici complessi, comunque, tra cui anche il sovrappeso e l’obesità, è bene concordare col medico nutrizionista lo schema alimentare più adatto ai singoli casi. Ciò includerà sicuramente il gelato al momento e nel modo più salutare e gratificante !

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maymemarypandolfo@laboratorionomentano.it'

Mayme Mary Pandolfo

La Dott.ssa Mayme Mary Pandolfo si è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Scienza dell’Alimentazione presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il massimo dei voti. Responsabile del Programma di Educazione Terapeutica Strutturata (ETS) in Diabetologia presso la UOC Diabetologia, Dietologia e Malattie Metaboliche dell’Ospedale “Sandro Pertini” di Roma ove svolge anche attività di ricerca in campo diabetologico. Esercita, inoltre, la sua attività professionale presso diverse strutture mediche della Capitale. E' co-autrice di diversi articoli scientifici pubblicati su riviste mediche internazionali ed ha presentato relazioni in congressi nazionali ed internazionali.