Modello Sanità

Il sindaco di Monterotondo: “Prioritario difendere la sanità pubblica e ascoltare i territori”

Questa intervista è la seconda parte dell’articolo:  Intervista Doppia A Fabrizio Sciarretta E Mauro Alessandri Sindaco Di Monterotondo

 

Concordo: la sanità del Lazio è faccenda ingarbugliata assai. Lo è a causa di sprechi ed inefficienze e lo è, concordo anche su questo, per una ormai cronica incapacità di programmare, pianificare ed ottimizzare secondo logiche che non siano quelle dell’emergenza continua.

Dissento invece dalla considerazione secondo la qualela Regioneavrebbe, per così dire, una visione “assolutamente pubblico-centrica”, tesa a favorire le strutture pubbliche a discapito del “male necessario” rappresentato da quelle private.  A sostegno del mio punto di vista mi limito qui a ricordare l’abnorme estensione del sistema di accreditamento a suo tempo disposta dalla Giunta Storace, paradigmatica di una certa visione mortificante, o quantomeno sfavorevole, della sanità pubblica

Non sostengo certo che la crisi strutturale del sistema sanitario regionale abbia nel proliferare degli accrediti privati la sua causa principale ma è tuttavia evidente, a mio modesto avviso, la specifica rilevanza che le politiche orientate alle logiche della “delega” di servizi essenziali abbiano avuto nei ritardi e poi nei fallimenti di qualsiasi programma regionale finalizzato ad assicurare, almeno nelle intenzioni dichiarate, tanto il diritto alle cure da parte dei cittadini quanto il controllo della spesa pubblica.

Altrettanto certo è che il default del sistema, se non già raggiunto, è ormai prossimo ad esserlo.

In questa desolante situazione, l’unica via d’uscita sembrerebbe essere quella dei tagli: orizzontali, verticali, strutturali ma comunque drastici e dagli effetti disastrosi. Che siano la misura giusta per mettere a posto i conti è tutto da dimostrare, che producano nei fatti una negazione del diritto alla salute è invece drammaticamente evidente, certo non nelle fredde statistiche regionali (peraltro di dubbia regolarità, come la nostra esperienza ha ampiamente dimostrato) ma nelle corsie delle strutture sanitarie e nelle esperienze personali di troppi cittadini.

Difendere la sanità pubblica e quei presidi rappresentati dagli ospedali diventa allora un obbligo, etico e morale prima ancora che istituzionale com’è per il sottoscritto. Senza il mantenimento di un servizio essenziale qual è quello sanitario pubblico di prossimità ogni altra considerazione, intenzione o strategia è, a mio parere, del tutto marginale nel vasto campo dell’interesse generale.

Quanto detto non sia però interpretato come una mia idiosincrasia, magari di stampo ideologico, verso il ruolo, l’utilità e le potenzialità di una efficiente rete di servizi sanitari privati nel territorio. Dico di più: magari ci fossero le condizioni affinché la sanità nel Lazio venisse “programmata” in senso pratico e non solo teorico/retorico, usando al meglio tutte le energie in campo, facendo in modo che il punto d’incontro tra domanda e offerta di servizi sanitari venga trovato nel grado di soddisfacimento dei cittadini e non in qualche astratta alchimia di bilancio. Gli enti locali, Monterotondo tra questi, sarebbero ben lieti di sedersi al tavolo del confronto e di portare il proprio contributo, d’analisi e di prospettiva. Oggi purtroppo, per quanto forte e determinata possa essere, la voce delle comunità locali e dei loro rappresentanti istituzionali è pressoché inascoltata, rumore di fondo oltre le pareti delle stanze in cui, tra grafici e tabelle, dichiarazioni e ritrattazioni, rassicurazioni e fandonie, si decide della nostra salute e di quella delle generazioni che verranno.

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mauroalessandri@laboratorionomentano.it'

Mauro Alessandri

Sindaco di Monterotondo

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