Modello Sanità

Medici di famiglia: sempre più digitalizzati

I medici di famiglia investono nel digitale. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro Studi della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), con il supporto di DoxaPharma.

Consultazione on line dei referti: siamo a quota 50%

Dal sondaggio, realizzato su un campione rappresentativo di 540 mmg, risulta che la consultazione online di dati di laboratorio è stata utilizzata nell’ultimo anno dal 47% del campione, quella di referti specialistici dal 32%, di referti di diagnostica per immagini dal 30%, di lettere di dimissione ospedaliere e da pronto soccorso dal 20%. Da parte dei medici che ancora non li utilizzano viene riferito un evidente interesse all’uso di questi servizi qualora fossero disponibili.

Fascicolo Sanitario Elettronico

Pur valutando così favorevolmente questi servizi, 2/3 dei medici appartenenti a regioni in cui il Fascicolo Sanitario Elettronico FSE è stato già attivato, dichiarano di non avere ancora mai utilizzato le risorse del FSE, dimostrando, tra l’altro, che i servizi sopra menzionati sono spesso ancora collocati al di fuori dello stesso Fascicolo.

Dall’indagine emerge una distanza tra Regioni e medici – afferma Chiara Sgarbossa, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano – se, da un lato, gli strumenti digitali sono entrati nella quotidianità professionale dei medici, dall’altro gli strumenti messi a disposizione dalle Regioni, come il FSE, sono ancora percepiti come inadeguati rispetto alle esigenze della professione e quindi poco utilizzati”.

Ricetta dematerializzata: abolire il promemoria cartaceo

L’85% dei medici auspica la scomparsa del promemoria cartaceo della ricetta cosiddetta “dematerializzata”. I MMG ritengono che tale scomparsa comporterebbe una agevolazione per i pazienti nell’approvvigionamento delle terapie continuative, un aumento del tempo a disposizione del medico per dedicarsi ad aspetti più qualificanti della professione, una complessiva riduzione dei flussi ambulatoriali dei pazienti.

Cercando di analizzare tutte le possibili conseguenze della scomparsa del promemoria cartaceo, viene in particolare poco condivisa l’ipotesi di una riduzione della capacità di intercettare precocemente i problemi dei pazienti per una riduzione della loro frequentazione ambulatoriale (solo il 7% dei medici si dichiara molto d’accordo) e quella di un affievolimento del rapporto medico-paziente (solo il 4% è molto d’accordo).

Dalle risposte del campione, gli attori che avrebbero maggiore interesse a mantenere in vigore la copia cartacea del promemoria sono i farmacisti (43%), le istituzioni sanitarie (30%), i pazienti (23%) e solo per il 4% i medici.

App Mediche Mobili

Si rileva un discreto livello di adozione delle App Mediche Mobili (il 39% dei medici le usa per consultare informazioni e linee guida, il 32% per la consultazione di copie elettroniche di report, articoli scientifici, glossari). Anche in questo caso è elevata comunque la percentuale di coloro che dichiarano di essere comunque interessati alla diverse funzioni che le Mobile Medical Applications possono fornire.

Interagire con i pazienti: gli strumenti digitali

Per quanto riguarda gli strumenti digitali che i medici utilizzano per interagire con i pazienti: l’85% usa l’email, il 68% gli SMS, il 53% WhatsApp. Quest’ultima risorsa viene per lo più utilizzata per condividere con i pazienti e con altri operatori sanitari documenti e materiale multimediale utili alla valutazione clinica. Chi lo utilizza riferisce che lo scambio di informazioni e immagini è efficiente tanto da evitare una visita (per il 50% di chi lo utilizza) e in grado di rendere più chiara e comprensibile l’interazione con gli stessi pazienti (per il 40%) tanto da migliorare la loro soddisfazione (per il 39%).

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.