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Osteoporosi: che c’entrano le adolescenti?

La mestruazione è un fenomeno di tipo “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”, a seconda del contesto culturale in cui avviene. In molte culture la comparsa del primo flusso mestruale segna il passaggio di una ragazza verso lo stato di donna, la mestruazione e la fertilità, nonché qualcosa da festeggiare. Alcune culture indiane americane consacrano i primi cicli mestruali con sontuose celebrazioni. Per queste tribù, l’adolescente si pone in uno stato “potenziato” nel quale può influenzare il benessere del prossimo. In altre culture, invece, compresa quella USA, la mestruazione è vista come una seccatura ed una fonte di problemi fisici e psicologici.

Osteoporosi: prevenirla da adolescenti

Alcune ricerche suggeriscono che le ragazze negli Stati Uniti non siano bene informate riguardo al ciclo mestruale e che le loro attese a riguardo siano affette da grossolani errori in negativo. Ad esempio, è poco noto quanto l’età di passaggio verso l’età adulta sia accompagnata da una notevole crescita scheletrica. Gli anni dell’adolescenza rappresentano un periodo critico per la formazione delle ossa. Il picco di densità minerale ossea e delle dimensioni ossee viene raggiunto quasi interamente durante l’adolescenza. Infatti, si dice che l’osteoporosi sia una malattia pediatrica con conseguenze però in vecchiaia.

Mestruazioni misura della salute ossea

Un indice di valutazione dello stato di salute generale, in particolare della salute ossea, è la regolarità del flusso mestruale. Semplice da analizzare (basta chiedere!) ma fondamentale nel predire lo stato di salute ossea futura. In base ai dati pubblicati in materia, più del 50% delle giovani donne senza ciclo per menopausa precoce consulta tre o più medici prima che qualcuno le prenda sul serio e prescriva i test di laboratorio utili per una diagnosi. Molte altre donne, però, tardano a consultare uno specialista perché l’assenza del ciclo non è considerato un problema significativo.

La presenza di un ciclo regolare indica che le ovaie svolgono normalmente la propria funzione di produzione ormonale, in particolare di estrogeni. Questi “nutrono” e mantengono in buono stato e giovani tutti i nostri organi (la pelle, i capelli, il cuore, ..) ma tra i principali bersagli troviamo le ossa. Ciò è valido anche nel sesso maschile. Gli uomini che presentano un difetto congenito nell’utilizzo o nella sintesi degli estrogeni sviluppano osteoporosi, nonostante la presenza di normali livelli di testosterone (il principale ormone maschile). L’estradiolo (il principale ormone femminile) è pertanto importante ai fini del raggiungimento del picco di massa ossea tanto negli uomini quanto nelle donne.

Attenzione al deficit di estrogeni

Il prezzo di una diagnosi ritardata di un deficit di estrogeni consiste in una riduzione della densità minerale ossea. E’ opportuno quindi essere più vigili verso le adolescenti che riferiscono l’assenza o un ritmo anomalo del ciclo mestruale. Il fatalismo sulla regolarità del flusso durante l’adolescenza rappresenta una sfortunata concezione erronea che contribuisce al ritardo di un corretto inquadramento diagnostico. E’ dimostrato che nelle ragazze normali dopo il primo flusso mestruale, è considerato anomalo una ricorrenza del ciclo superiore ai 90 giorni. Pertanto, una volta esclusa la gravidanza, il medico deve concentrarsi su vari aspetti della storia clinica.

Si procede quindi alla prescrizione di semplici dosaggi ormonali per poter giungere alla diagnosi corretta. Questa dovrà essere ampiamente illustrata alla paziente ed ai suoi genitori (se minore), per poter gestire le potenziali conseguenze emotive e fisiche. Le principali cause dell’amenorrea secondaria (ossia assenza di ciclo dopo che lo sviluppo mestruale) sono sostanzialmente quattro: iperprolattinemia (ossia tassi elevati di un ormone detto prolattina), amenorrea ipotalamica (ossia una disfunzione nel comando dell’ipofisi), menopausa precoce e la sindrome dell’ovaio policistico. Le prime tre cause sono in genere associate ad un deficit di estradiolo, mentre la sindrome dell’ovaio policistico non lo è.

Iperprolattinemia e amenorrea ipotalamica

Molti casi di iperprolattinemia e di amenorrea ipotalamica rispondono ad un trattamento farmacologico adeguato, con il ritorno ad un’adeguata funzionalità ovarica  e la conseguente remissione del deficit di estrogeni. Un difficile esempio di amenorrea ipotalamica è l’anoressia, dove spesso è presente anche una seria compromissione dello stato di salute generale anche se non evidente.

Menopausa precoce

Nel caso della menopausa precoce non esistono attualmente terapie efficaci che possano ripristinare l’attività ovarica. Pertanto le ragazze e le  giovani donne affette da questa patologia è opportuno che assumano una terapia ormonale sostitutiva fino all’età in cui interviene la menopausa naturale. Infatti, le donne la cui amenorrea sia iniziata prima dei 20 anni presentano una densità minerale ossea ridotta, di 3 volte inferiore rispetto a quelle in cui la patologia è comparsa dopo i 20 anni. Inoltre è molto frequente riscontrare un’insufficienza di vitamina D ed un inadeguato apporto di calcio. Oltre alla terapia farmacologia adeguata, il Department of Health and Human Services degli USA raccomanda un’adeguata attività fisica, che aiuti la buona salute delle ossa:  minimo un’ora al giorno di attività moderata, unitamente allo svolgimento di attività di rafforzamento muscolare e corporeo almeno tre volte alla settimana.

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Manuela Steffe

Medico, specialista in Ostetricia e Ginecologia, da venti anni svolge la sua attività principale nell’ambito dell’infertilità, della diagnosi alle terapie di 1° e di 2° livello. Co-autrice di 27 lavori originali pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. Ha partecipato, quale relatrice, ad 11 congressi presentando lavori originali, tutti di interesse osterico- ginecologico.