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Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e dieta

La sindrome dell’ovario policistico (PCOS) è un disfunzione a genesi multifattoriale che colpisce l’ovario, l’organo deputato alla produzione delle cellule germinali femminili.

Sindrome dell’ovario policistico (PCOS): le conseguenze

Spesso legata a predisposizione familiare, sovrappeso, obesità e insulino-resistenza, la patologia può determinare infertilità per ovulazione incompleta nonché la formazione di cisti ovariche per evoluzione dei follicoli immaturi. Sebbene la PCOS sia molto frequente in caso di sovrappeso e obesità, non è da escludere la sua importante incidenza nelle donne normopeso. Le conseguenze più evidenti del PCOS sono amenorrea (assenza di mestruazioni), cicli irregolari, irsutismo, acne, sovrappeso e obesità.

Inoltre le conseguenze metaboliche evidenti nelle donne affette da policistosi ovarica sono analoghe a quelle dei pazienti affetti da sindrome metabolica (ipertensione arteriosa, disfunzione endoteliale, aterosclerosi, diabete mellito tipo 2, dislipidemia).

PCOS e dieta

Abbiamo visto che tra le cause e/o fattori di rischio per la sindrome dell’ovario policistico c’è il sovrappeso e l’insulino-resistenza (la bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina), due condizioni che possono anche essere strettamente correlate fra loro. È importante dunque per chi soffre di PCOS che il regime alimentare sia a basso indice glicemico (con “indice glicemico” si intende la capacità di un determinato glucide di alzare la glicemia dopo il pasto) e in caso di sovrappeso anche a ridotto contenuto calorico.

Citocromo P450c17-alfa e ciclo mestruale

Diverse evidenze scientifiche inoltre dimostrano che nelle donne con PCOS aumenta l’attività dell’enzima chiave nella sintesi di androgeni, il citocromo ovarico P450c17-alfa, che determina di conseguenza un incremento dei livelli di degli ormoni tipicamente maschili. In effetti il citocromo P450c17-alfa viene stimolato da una condizione di iperinsulinemia: regolando il rilascio di insulina attraverso l’alimentazione è possibile ridurre l’attività dell’enzima, permettendo così di avere una miglior ciclicità mestruale e minori livelli di testosterone circolanti.

Quali sono dunque i consigli da seguire?

Dunque, in caso di PCOS, è opportuno attenersi ad alcune norme in termini di dieta:

  1. suddividere i pasti in 5 porzioni al giorno con porzioni ben stabilite. Non saltare mai la colazione
  2. in caso di sovrappeso o obesità il regime alimentare deve essere assolutamente ipocalorico facendo attenzione che la quantità di colesterolo introdotta con gli alimenti non superi i 300 mg/die
  3. è importante ridurre il consumo di grassi in particolare i grassi saturi, evitare le bevande e gli alimenti ricchi di zuccheri
  4. prediligere gli alimenti con un basso indice glicemico e associare gli alimenti con un’elevata quantità di carboidrati con alimenti che hanno un’elevata percentuale di fibra
  5. preferire pasta o riso cotti “al dente”
  6. consumaretre porzioni alla settimanadi pesce (fresco o surgelato)
  7. introdurre il consumo di latte o yogurt scremati o almeno parzialmente scremati
  8. mangiare a volontà frutta, insalate e vegetali: alimenti con un elevato apporto di fibra e vitamina ma con un basso apporto energetico
  9. bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno
  10. preferire metodi di cottura quali vapore, griglia o piastra, pentola a pressione, evitare la frittura o la cottura in padella.

Più attività fisica e niente fumo

È molto importante inoltre potenziare l’attività fisica: usare le scale al posto dell’ascensore; parcheggiare l’automobile più lontano della destinazione; misurare i passi nell’arco di una giornata (oggi sono a disposizione innumerevoli App per Smartphone) 10,000 passi/die sarebbero l’ideale.

È importantissimo inoltre smettere di fumare: il fumo rappresenta un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare oltre ad essere dannoso per l’ovario.

Pasti “giusti” migliorano l’ovulazione

Nelle donne normopeso che soffrono di PCOSun notevole aiuto viene dallo studio condotto dalla dott.ssa Daniela Jacubowicz della facoltà di medicina di Tel Aviv. I risultati ottenuti dal monitoraggio di 60 donne normopeso con PCOS dimostrano che il timing dei pasti (cioè la suddivisione dei pasti in determinate fasce orarie) e il momento della giornata in cui questi vengono consumati migliora la secrezione ormonale. È stato inoltre osservato in queste pazienti che una colazione molto ricca, un pranzo modesto e una cena leggera favoriscono l’ovulazione e di conseguenza un maggiore successo riproduttivo.

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Mariailaria Verderame

Mariailaria Verderame si è laureata con lode in Scienze Biologiche presso l’Università Federico II di Napoli e ha successivamente conseguito i titoli di Dottore di ricerca in Biologia avanzata e Cultore della materia per il Settore Scientifico Disciplinare BIO/06. Ha collaborato all’attività didattico-scientifica presso il Dipartimento delle Scienze biologiche della suddetta Università. L’interesse scientifico è da anni incentrato sulle problematiche relative alle interferenze alimentari di inquinanti ambientali ad azione xeno-estrogenica sulla sfera riproduttiva. Si è inoltre occupata della valutazione dello stato nutrizionale e riproduttivo a seguito di un regime alimentare di tipo biologico ricevendo un assegno di ricerca nell’ambito delle reti di eccellenze TEMASAV. Ha partecipato a numerosi Congressi nazionali e internazionali, a molteplici corsi di perfezionamento universitari e seminari di aggiornamento tecnico-scientifico in ambito nutrizionale. Vincitrice del premio Lisa de Conciliis 2013 “Ultime frontiere della biologia molecolare” conferito dall’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche in Napoli. È inoltre autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste a diffusione internazionale.