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Retinopatia diabetica: cause, diagnosi, terapia

La retinopatia diabetica è una delle prime cause di cecità nella popolazione generale ed è causata dall’eccessiva concentrazione di zuccheri nel sangue (ovvero da una “glicemia elevata”).

Infatti, un’eccessiva presenza di zuccheri facilita la fuoriuscita del plasma dai capillari presenti nella retina verso il tessuto retinico (in termine scientifico, aumenta la permeabilità vascolare attraverso il cosiddetto “effetto osmotico”) causando un accumulo di liquidi nel tessuto retinico stesso e l’alterazione della circolazione sanguigna nella retina.

Attenti allo scarso controllo glicemico

Dunque, il principale fattore di rischio per lo sviluppo della retinopatia nel paziente diabetico e’ lo scarso controllo glicemico: purtroppo le statistiche sono particolarmente negative, infatti dopo 15 anni di malattia il 97% dei diabetici insulino dipendenti sviluppa la retinopatia diabetica così come il 77% dei diabetici non insulino dipendenti.

La retinopatia diabetica viene classificata in tre categorie: “background” o non proliferante, preproliferante (comparsa di aree di ischemia, cioè di mancanza di sangue, in zone periferiche della retina) e proliferante (formazione di “neovasi” ovvero la nascita di nuovi vasi sanguigni nella retina per compensare la carenza di ossigeno dovuta all’ischemia retinica). Questi nuovi vasi sono però delicati e si rompono molto facilmente dando origine ad emorragie che sono a loro volta causa di complicanze.

Se non curata, l’evoluzione naturale della retinopatia diabetica è di divenire “proliferante”. L’esame del fondo dell’occhio (attraverso il quale osserva la retina) mostra una serie di segni inequivocabili: microaneurismi dei capillari retinici, aumento della permeabilità vascolare, essudazione intraretinica, microemorragie intraretiniche, ischemia retinica periferica, occlusione vascolare, formazione di neovasi. Questi segni sono ben evidenti all’esame approfondito del fundus oculi del paziente.

Retinopatia diabetica: complicanze

Le complicanze della retinopatia diabetica si verificano quando questa viene trascurata e sono causate dalla proliferazione neovascolare. In fase avanzata si potranno pertanto avere: emorragia vitreale o emovitreo (accumulo di sangue all’interno del corpo vitreo che comporta la perdita della vista), distacco di retina, glaucoma neo vascolare (i neo vasi si formano nel trabecolato impedendo il passaggio dell’umor acqueo, innalzando la pressione interno all’occhio con il conseguente glaucoma).

Come detto, la diagnosi della retinopatia diabetica e’ ottenuta in prima istanza attraverso l’esame del fundus oculi e si avvale inoltre di esami diagnostici strumentali, sia non invasivi, l’OCT, che invasivi, la Fluoroangiografia.

La terapia

La terapia standard della retinopatia diabetica e’ la fotocoagulazione retinica tramite Argon Laser la quale asciuga la retina chiudendo i vasi capillari e riparando l’ischemia. Nei casi più gravi, si possono eseguire iniezioni intravitreali attraverso le quali si iniettano nell’occhio farmaci che riducono l’essudazione retinica e la vitrectomia, un intervento chirurgico molto complesso che si riserva ai casi estremamente gravi e che consiste nella sostituzione del corpo vitreo emorragico con liquidi trasparenti.

Piccolo dizionario:

Trabecolato

(dal Vocabolario Treccani): in oculistica, la formazione anatomica, a livello della quale si uniscono sclera e cornea e si svolgono scambî di umore acqueo

Umor Acqueo

(da Wikipedia): è un liquido salino che si trova tra la superficie oculare trasparente (cornea) e la lente naturale contenuta nel nostro occhio cristallino; contribuisce a dare volume al bulbo oculare. Viene prodotto da una parte del corpo ciliare, una struttura che si trova dietro l’iride; l’umor acqueo circola sia attraverso la camera posteriore (spazio compreso tra cristallino e iride) e sia attraverso la camera anteriore dell’occhio (spazio tra la cornea e l’iride), passando attraverso la pupilla. Viene riassorbito mediante il trabecolato, una struttura oculare porosa posta tra sclera e cornea, che consente di eliminare il liquido in eccesso.

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Aldo Canzio

Il Dr. Aldo Canzio si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in Oculistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “La Sapienza” E’ Dirigente Medico di I Livello presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dove svolge la sua attività professionale e dove è il responsabile della sezione di diagnostica retinica con l’O.C.T.