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Droga e dipendenza: Italia sopra la media UE

La dipendenza in Italia e in Europa: dalla cannabis al gioco

La dipendenza in Italia e in Europa è il tema del libro ‘In dipendenza. 121 risposte sulle dipendenze in Italia’, che studia e descrive la diffusione del fenomeno nel Vecchio Continente. Lo dobbiamo ai ricercatori dell’Ifc-Cnr di Pisa. Più precisamente, il libro raccoglie quanto emerso attraverso lo studio Ipsad® (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) condotto dalla Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.

I risultati – e non potrebbe che essere così, dato l’argomento – danno da pensare. Droga – cannabis e cocaina in testa – alcol, psicofarmaci e gioco d’azzardo gli ambiti esplorati.

Dipendenza da droghe in Italia e Europa

La Cannabis è la droga più utilizzata sia in Italia che in Europa, seguita dalla cocaina. Cresce – forse a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare – gli adulti che assumono sostanze sintetiche tra le quali l’eroina.

L’Italia registra “performance”, se così le vogliamo chiamare, preoccupanti. “Il nostro Paese registra livelli di consumo superiori alla media europea – spiega Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr – circa 12 milioni di europei, il 3,6% dei 15-64enni, hanno fatto uso di cannabis nell’ultimo mese e circa 22,5 milioni nell’ultimo anno, pari al 6,7%. L’Italia va oltre la media: nel 2011 sono oltre 1,5 milioni (3,9%) coloro che ne hanno assunta nell’ultimo mese e circa 3,5 milioni (8,7%) nell’anno”. La fascia di popolazione italiana più coinvolta dall’uso di droghe è quella dei giovani, i 15-34enni.

La cocaina: cambia il profilo del consumatore

In Europo, l’uso di cocaina ha riguardato nel corso dell’anno quasi 4 milioni di cittadini (circa 1,2%) e l’Italia mostra consumi superiori alla media. Ci attestiamo all’1,3% della popolazione (circa 520mila persone) in compagnia di Irlanda, Spagna, Cipro e Regno Unito.

Rispetto al passato, il ‘consumatore-tipo’ è però molto cambiato – dice ancora Sabrina Molinaro –se negli anni ottanta la cocaina era la droga degli yup­pies, adesso tra i consumatori si trovano persone che svolgono una vita ‘normale’, spesso operai”.

Il fenomeno delle droghe sintetiche

I consumi di eroina rimangono stabili e riguardano circa 160mila persone in Italia (0,4% della popolazione), soprattutto giovanissimi (15-24 anni: 0,6%). Sono 120mila gli italiani di 15-64 anni che hanno fatto uso di anfetamine nell’anno (0,3%), altrettanti hanno assunto ecstasy e allucinogeni: tra questi ultimi, solo l’Lsd ne ha interessati circa 40mila (0,1%).

Tra i consumatori di sostanze sintetiche aumentano gli adulti (35-44 anni) e invece sono in leggero calo gli under 35 – specifica la dr.ssa Molinaro – in totale in Europa lo stesso fenomeno riguarda circa 2 milioni di persone per le anfe­tamine (0,5%) e 2,5 milioni per l’ecstasy (0,7%)”.

La dipendenza da alcol e il tabacco

Quasi 32 milioni (80%) di italiani nel range di età 15-64 anni ha bevuto almeno una bevanda alcolica nell’anno. Quasi 1,5 milioni (5,4%) ha assunto sei o più bevande alcoliche in una sola occasione (binge drinking) nell’ultimo mese: gli uomini sono circa il triplo delle donne (8,8% contro 2,9%).

In Italia si registra la diminuzione del consumo di tabacco: nel complesso, sono 12,5 milioni (31,4%) coloro che non hanno rinunciato alla sigaretta nel 2011.

Dipendenza da psicofarmaci e gioco d’azzardo

Le sostanze che negli anni hanno registrato un discreto incremento sono gli psicofarmaci che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti – conclude la ricercatrice dell’Ifc-Cnr – tranquillanti e ansiolitici sono i più diffusi: oltre 5 milioni gli italiani che nel 2011 vi hanno fatto ricorso (12,8%) e di questi più di 3 milioni sono donne. I sonniferi sono al secondo posto: li hanno utilizzati in 4 milioni (10%) senza differenze so­stanziali tra i due sessi. Il consumo di antidepressivi, invece, rimarca una prevalenza femminile sul totale di 2,2 milioni (5,5%) di assuntori”.

A creare una vera e propria emergenza socio-sanitaria, infine, il gioco d’azzardo. In Italia, quasi la metà (47%) della popolazione tra 15 e 64 anni, circa 19 milioni di persone, nel 2011 ha giocato almeno una volta: circa 2 milioni (11%) sono classificabili a basso rischio, 800.000 (4,3%) a rischio moderato e 250.000 a rischio problematico.

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