Vene e Arterie

Freddo e Arterie: che fare? La prevenzione invernale

Le pareti delle nostre arterie sono dotate di muscolatura “liscia”, che ne permette la contrazione (vasocostrizione) e la dilatazione (vasodilatazione) a seconda dei bisogni dell’organismo, con un meccanismo estremamente dinamico. Infatti, la muscolatura “liscia”, agisce in maniera “involontaria”, cioè indipendente dalla nostra volontà (io non riesco a contrarre o a rilasciare un’arteria della mano o della coscia, pur volendolo!), e la sua contrazione o il suo rilasciamento sono generati a molteplici cause, una delle quali è il clima.

Sistema Vascolare e Temperatura

Con le variazioni della temperatura ambientale, il clima determina importanti cambiamenti sul  nostro sistema vascolare (l’insieme dei vasi arteriosi e venosi), che avvengono per regolare la temperatura corporea, che in qualsiasi condizione climatica deve essere mantenuta sempre costante. Uno dei meccanismi dell’uomo per regolare la temperatura corporea è lo scambio di calore con l’ambiente esterno attraverso il flusso di sangue. In particolare la vasodilatazione con l’aumento del diametro dei vasi sanguigni permette un maggior afflusso di sangue in tutti i tessuti ed in particolar modo a livello cutaneo. Il sangue a livello cutaneo scambia calore cedendolo all’ambiente esterno. In ambienti freddi invece la vasocostrizione con la riduzione del diametro dei vasi sanguigni produce un ridotto afflusso di sangue anche a livello cutaneo riducendo così la cessione di calore all’ ambiente esterno e garantendo una ridotta dispersione di calore dell’organismo. La vasocostrizione si manifesta ad esempio con mani, piedi, naso ed orecchie freddi, tipica dei periodi invernali. Questa utile reazione in un individuo sano non desta alcuna preoccupazione, naturalmente. Tuttavia, in un individuo che presenta una situazione vascolare compromessa, il freddo può scatenare situazioni patologiche anche gravi.

Freddo e Arterie: quali problemi?

Le principali patologie vascolari influenzate dal freddo sono:

Acrocianosi

l’”Acrocianosi”, dal greco antico “pallore delle estremità”, ovvero delle mani e dei piedi. È una sindrome che colpisce i tessuti di questi distretti corporei a causa di insufficiente irrorazione arteriosa della cute provocata da spasmo, forte restringimento, dei capillari, quindi marcata riduzione di flusso sanguigno con conseguente colorito cianotico (bluastro) dei piedi e delle mani, e talvolta delle gambe, con ipotermia cutanea (cute fredda) e dolore. Malattia ad insorgenza giovanile, prevalentemente femminile, ad andamento cronico.

Manifestazioni di tipo simile si possono osservare in varie patologie, tutte influenzate anche dal freddo, come la “Malattia di Raynaud”, la “Sclerodermia”, la “Crioglobulinemia”, ecc. La caratteristica di base di tutte queste malattie è la simmetria, quindi si manifesta in entrambi le mani o in entrambi i piedi, solo nei tratti distali degli arti (non dolore alla coscia o al braccio), e inoltre  si manifesta al contatto con il freddo e si riduce al suo allontanamento.

Arteriopatie ostruttive degli arti inferiori

le “Arteriopatie ostruttive degli arti inferiori” sono condizioni patologiche in cui le arterie sono stenotiche, cioe’ ridotte di calibro per la presenza di placche di calcio o di grasso.  In condizioni di vita “basali”, cioè in attività che non richiedono grossi sforzi muscolari, non ci si accorge di alcun problema perchè  il sangue veicolato dalle arterie, anche se in maniera ridotta a causa del parziale restringimento del vaso, è sufficiente a garantire l’ossigenazione dei muscoli; i problemi compaiono quando si altera questo equilibrio, quando il muscolo cioè richiede una maggire quantità di sangue per esercitare un maggiore sforzo, ad esempio salire le scale o camminare per un percorso più lungo di quello usuale, manifestandosi la sensazione avvertita dal paziente di pesantezza, crampi, fino al dolore alla pianta dei piedi, al polpaccio, alla coscia o addirittura ai glutei. Il freddo, con la vasocostrizione corporea, può facilitare la manifestazione di queste condizioni, che altrimenti potrebbero rimanere silenti.

Qualora si manifestino i sintomi fin qui descritti, è consigliato rivolgersi al proprio medico di famiglia che ha una conoscenza ed una visione completa del paziente unica, ed in un secondo momento può essere utile definire con precisione il disturbo lamentato mediante un incontro con l’ angiologo ecografista  per  essere sottoposti così ad un esame Eco-color-Doppler, metodica non invasiva (utilizza gli ultrasuoni),  ormai estremamente performante, di facile reperibilità sul territorio e poco costosa, che permette di esplorare il sistema vascolare fino ai suoi segmenti più piccoli.

L’eco-color-doppler, permetterà di valutare l’anatomia delle arteria degli arti superiori ed inferiori dalla radice degli arti fino alle piccole ramificazioni a livello delle mani e dei piedi valutando il decorso, la parete, il lume del vaso sanguigno ed il flusso di sangue nello stesso. Sarà così possibile fare diagnosi differenziale tra le cause che possono provocare la sintomatologia riferite dal paziente e prescrivere la terapia ed eventualmente gli approfondimenti più adeguati.

Malattia di Raynaud: mani e piedi freddi?

A questo punto, una volta diagnosticati in modo preciso la natura del disturbo e la sua gravità, si potrà procedere alla terapia o ad eventuali approfondimenti diagnostici. Nella Malattia di Raynaud, la più frequente tra le patologie che si manifestano con pallore e dolore alle estremità delle mani e dei piedi, utile è per primo assumere uno stile di vita adeguato come proteggersi dal freddo con l’utilizzo di guanti e calze pesanti e l’astensione dal fumo, noto vasocostrittore. Utile nei casi più resistenti l’utilizzo di farmaci vasodilatatori applicabili anche sotto forma di unguento sulle estremità. Infine si riscontra un buon miglioramento sintomatologico nell’assumere alimenti come il peperoncino rosso che agirebbe sui capillari sanguigni promuovendo il flusso di sangue.

Per quanto riguarda la terapia dell’arteriopatia obliterante cronica, quando non è consigliato l’intervento chirurgico perché di modesta entità, bisogna controllare i fattori di rischio aterosclerotici (fumo, diabete, ipertensione arteriosa e le dislipidemie), promuovere l’esercizio fisico, lunghe passeggiate ed eventuale assunzione di farmaci che migliorano il flusso di sangue a livello periferico.

L’inverno, con il freddo, rappresenta un momento critico per la prima insorgenza o per il peggioramento di sintomi legati a disturbi di circolo vascolare periferico. Questo è il momento in cui una semplice visita con approfondimento eco-color-Doppler può permettere di fare diagnosi importanti con la successiva impostazione di terapie in grado di migliorare grandemente la sintomatologia con un forte miglioramento della qualità di vita.

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Marco Decuzzi

Il Dr. Marco Decuzzi, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Bari, e successivamente si è specializzato in Chirurgia Vascolare ed anche in Medicina Nucleare con il massimo dei voti e la lode. Ufficiale Medico dell’Esercito, assistente di reparto di chirurgia vascolare presso il Policlinico Militare di Roma “Celio”, ha conseguito il diploma nazionale di ecografia clinica Siumb (Società Italiana di Ecografia in Medicina e Biologia), ed ha frequentato il corso specialistico di EcocolorDoppler Siumb, il corso di ecografia di medicina di base Siumb, e si è perfezionato in dietetica e dietoterapia presso l’Università degli Studi di Padova. Ha al suo attivo 40 pubblicazioni in riviste nazionali ed internazionali su argomenti di ecografica clinica e diverse presentazioni sui medesimi temi in congressi nazionali ed internazionali. Presso il Poliambulatorio Specialistico “Laboratorio Clinico Nomentano”, svolge la sua attività professionale nell’ambito del Servizio di Radiologia per quanto attiene la diagnostica ecografica angiologica e vascolare.