Le Interviste

Intervista a Carlo Grappa, Sindaco di Collevecchio

Carlo Grappa è sindaco di Collevecchio dal 2009 ma è anche un grande appassionato di storia e di arte ed autore di libri sulla Sabina. Con lui abbiamo affrontato i temi della conservazione e della valorizzazione dei beni storici ed artistici di questo antico centro sabino.

Sindaco, Collevecchio può certamente vantare un impianto urbanistico particolare, con palazzi e chiese di pregio ….

Si, il centro storico di Collevecchio ha certamente tratto grande vantaggio dal lungo periodo, secoli XVII e XVIII, in cui è stato sede del Governatore Generale della Sabina. La presenza di questa importante istituzione ha, infatti, portato con se la necessità di realizzare edifici pubblici per le varie funzioni cui era destinata: il Palazzo Apostolico, il tribunale, le carceri, eccetera. Inoltre, l’arrivo del governatore e del suo seguito, diede anche grande impulso allo sviluppo urbanistico dell’abitato, con la costruzione di numerose residenze signorili. Tra gli edifici civili spiccano senz’altro Palazzo Coperchi, attribuito alla scuola di Antonio da Sangallo il Giovane e Palazzo Menichini, attribuito alla scuola del Vignola. Un discorso a parte merita il Teatro Comunale, unico nel suo genere in Sabina, il cui impianto attuale risale agli inizi del ‘900, ma è senz’altro riferibile ad una pre-estistente struttura di inizio ottocento. Tra gli edifici religiosi, va senz’altro menzionata la chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata più volte ristrutturata nel corso dei secoli, che conserva al suo interno pregevoli opere d’arte. Il territorio di Collevecchio comprende anche le frazioni di Cicignano, che conserva ancora il caratteristico impianto castrale medievale, e di Poggio Sommavilla nei cui pressi è situata un’importante area archeologica di epoca pre romana.

Come state intervenendo per conservare questo importante patrimonio architettonico ?

Per quanto riguarda gli edifici civili, tra breve terminerà il restauro dell’ex scuola elementare di Cicignano, che oltre a riqualificare il centro storico del piccolo borgo, assolverà anche alle funzioni di centro socio-culturale, in funzione di  allestimenti di mostre ed esposizioni, nonché luogo di aggregazione per gli abitanti. Più complessa è la situazione del patrimonio religioso in cui sussiste un’emergenza importante rappresentata dalla seicentesca chiesa della Madonna del Rifugio, ormai da anni chiusa al culto perché pericolante. Stiamo cercando di intervenire in sinergia con la Curia, proprietaria dell’edificio, per metterlo in sicurezza e poterlo successivamente riaprire al culto. A proposito di edifici religiosi, va segnalato l’accurato restauro dell’ex Convento dei Cappuccini che ha permesso la conservazione di questa importante testimonianza architettonica del nostro territorio.

Immagino che data la sua storia Collevecchio possieda un archivio storico importante ?

Effettivamente l’Archivio Storico Comunale è ricco di documenti riguardanti la storia non solo del nostro comune ma di tutta la Sabina e quindi rappresenta una risorsa significativa per tutti coloro che vogliano studiarne la storia, naturalmente soprattutto per i due secoli in cui qui aveva sede il governatorato. Conserviamo fondi importanti e con piacere accogliamo gli studiosi che li vogliono consultare.

E per quanto riguarda la vita culturale cittadina e le sue iniziative ?

Avendo un bellissimo teatro, che tra breve ci apprestiamo a restaurare, cerchiamo di utilizzarlo il più possibile con rappresentazioni di vario genere, che spaziano dal teatro classico al dialettale, dalla musica al ballo e via dicendo. Con un certo orgoglio, ricordo che sul nostro palco si sono esibiti artisti che abitualmente calcano le scene dei più importanti teatri italiani: Iaia Forte, Catherine Spaak e Massimo Wertmuller. Naturalmente esistono numerose associazioni che organizzano opportunità di valorizzazione dei nostri centri storici e dei prodotti del nostro territorio. Tra queste vanno ricordate la Pro Loco, che tra le altre iniziative organizza la Sagra del Panpepato, un dolce natalizio caratteristico del nostro paese e la Festa dell’Olio che ha lo scopo di valorizzare il prodotto più conosciuto della Sabina e la banda musicale cittadina, un’istituzione con oltre due secoli di vita, promotrice del Festival Sabino delle Bande di Strada che anno dopo anno ha raggiunto un grande successo che ha ormai travalicato i confini della nostra provincia.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.