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Bambini: difendiamo le buone abitudini !

In Italia, 1 bambino su 4 non fa moto e sport nel tempo libero. 4 ragazzi su 10 si muovono in auto, pochi (24%) a piedi, ancora meno (9%) in bici. Il 73% sta in casa nel tempo libero. Diffuso – riguarda 7 ragazzi su 10 – ma in flessione il consumo quotidiano di frutta e verdura e il 9% non fa colazione. L’abitudine di sedersi a tavola è ancora di 9 famiglie su 10 con figli.

Se delle sane abitudini di vita continuano a riguardare una quota ampia di bambini e adolescenti in Italia, tuttavia – complice anche la crisi – i dati segnalano come una fetta crescente di minori si ritrova esclusa dalla possibilità di fare per esempio sport e movimento con regolarità, di avere un’alimentazione completa e di godere dei positivi effetti fisici ed emotivi di corretti stili di vita.

A documentarlo è la ricerca su “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondel?z nelle aree periferiche di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari, Ancona, Aprilia). L’intervento è stato realizzato in partnership con Centro Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP).

Bambini: sport e attività motoria

Un quarto circa dei bambini e adolescenti italiani – pari al 23% (+2% rispetto al 2012) – non fa alcuna attività motoria nel tempo libero a fronte del 77% di minori che invece fa sport e movimento. Tra le cause dell’inattività – secondo il 35% di genitori intervistati – la mancanza di voglia e di interesse da parte dei bambini e ragazzi. Quindi il costo eccessivo delle strutture, per il 28% di madri e padri, con un aumento del 13% rispetto al 2012. L’incompatibilità degli orari per il 13% del campione.

A conferma dell’impatto crescente delle difficoltà economiche sugli stili di vita di minori e famiglie anche il dato su cosa fanno gli stessi genitori nel tempo libero: fra le attività che registrano un ridimensionamento (non lo praticano mai o raramente) vi è infatti lo sport a cui rinuncia il 44% dei genitori (a fronte del 37% nel 2012).

Analizzando l’opinione dei ragazzi, colpisce l’incremento di coloro che assegnano scarsa rilevanza e valore all’attività fisica: alla domanda “tra i tuoi amici e compagni come viene considerato uno che pratica sport, fa attività fisica”, il 39% (+7% rispetto al 2012) risponde “in nessun modo particolare, non se ne parla quasi” a fronte invece di un 40% (-6% in confronto al 2012) di under 18 che dichiara un’opinione positiva del fare sport e moto.

Rilevante si conferma, secondo la ricerca, il ruolo della scuola nella promozione delle attività sportive anche se si registra una maggiore indisponibilità di spazi: il 91% dei ragazzi pratica attività nel contesto del programma scolastico, prevalentemente con la classica frequenza bi-settimanale, riferiscono i genitori intervistati. Un 9% di minori, tuttavia, non fa pratica motoria a scuola e ciò si deve, nel 39% dei casi, alla assenza di uno spazio attrezzato (+10% rispetto al 2012).

A proposito di attività sportiva, leggi: “Bambini, fate sport tutto l’anno!”

Ragazzi: camminano poco a piedi

Per quanto riguarda altre occasioni di movimento, la ricerca rileva come la crisi non abbia scalfito il grande utilizzo dell’automobile, anche per percorsi brevi come l’andare a scuola: in media 4 minori su 10 si muovono in auto (6 su 10 tra gli alunni della primaria) mentre solo il 24% a piedi (-6% rispetto al 2012) e il 9% (a fronte dell’11% del 2012) in bici.

Gli adolescenti, più autonomi nello spostamento e non ancora “motorizzati”, impiegano i mezzi pubblici in misura superiore agli studenti degli altri gradi di scuola (59% versus 16% della secondaria inferiore) ma anche presso questo gruppo di età l’uso della bicicletta è limitato al 12%, come del resto presso i pre-adolescenti (11-13 anni) che tuttavia si muovono a piedi in un terzo delle occasioni.

Gli spostamenti a piedi, sebbene decisamente più limitati per i 14-17enni (11%), tendono ad esser un po’ più lunghi, ma permane l’abitudine a camminare poco, massimo mezz’ora per due ragazzi su tre (66%) e più di un’ora solo per un segmento limitatissimo di giovani (4%), senza mutamenti d’abitudini rispetto agli anni passati. L’ascensore per raggiungere i piani alti si conferma la scelta di un terzo dei ragazzi (32%).

Adolescenti e media: tanta TV e digitale

A incentivare alcune abitudini sedentarie dei bambini e adolescenti italiani c’è poi la fruizione dei media: il tempo trascorso davanti alla TV si conferma significativo sulla totalità dei minori che la vedono  quasi la metà (47%) la vede per un tempo compreso fra 1 e 3 ore al giorno. E aumenta, anche se di poco, il tempo dedicato dai ragazzi ai video-game: dell’85% che vi gioca (il 15% no), il 57% lo fa mediamente per un tempo compreso fra 1 e le 3 ore. Internet è legato all’età: lo utilizza il 100% degli over 14 anni e il 30% vi passa anche più di tre ore, contro un 80% degli 11-13 enni e il 59% dei minori di 10 anni, che ne fanno un uso più morigerato: rispettivamente in media un’ora e mezz’ora.

Tempo libero al chiuso

In generale i ragazzi italiani stanno moltissimo a casa: il 73%  passa qui (a casa propria o di amici) il proprio tempo libero, a fronte di un 27% che lo trascorre fuori casa all’aperto con gli amici. Il 36% dei genitori, a fronte del 26% nel 2012, motiva lo stare a casa dei figli con la mancanza di “spazi all’aperto dove incontrarsi con gli amici”. Questo sembrerebbe legato ad un leggero calo della disponibilità di campi sportivi (-6% secondo i genitori, -3% secondo i figli).

In generale, comunque, gli spazi pubblici permangono a disposizione di bambini e adolescenti essenzialmente nelle proporzioni indicate in passato (cioè in 9 casi su 10, è disponibile uno spazio di ritrovo o aggregazione) e sono giudicati in condizioni accettabili o più che accettabili da 3 intervistati su 4.

A tal proposito, leggi anche: “Bambini: il potere del gioco”

Alimentazione: si cena ancora in famiglia

Due genitori su tre (64%) dichiarano di conoscere le regole alimentari di base tuttavia, per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, la ricerca evidenzia una flessione nel numero dei bambini e adolescenti che ne mangia ad ogni pasto (35% a fronte del 37% nel 2012) o una volta al giorno (35% contro il 39% dell’anno precedente) e un aumento di coloro che non l’ assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31% contro il 24% del 2012).

Per quanto riguarda il numero e regolarità dei pasti, dalla ricerca emerge un dato particolarmente critico circa la prima colazione che ben un quarto dei ragazzi non consuma regolarmente: in particolare il 9% mai e il 16% a volte sì, a volte no; inoltre con il crescere dell’età questo pasto perde il suo fondamentale ruolo e ben il 14% dei 14-17enni non lo consuma mai a casa ma al bar.

Per ciò che concerne il pranzo, circa metà dei ragazzi ha l’opportunità di consumarlo con almeno un genitore (49%) o comunque a casa in compagnia di qualcuno (14%). La mensa scolastica serve solo un quarto dei ragazzi intervistati, che sale a metà circa (48%) tra i 6-10enni.

La presenza della famiglia intorno al tavolo a cena risulta invece una costante nel tempo per quasi il 90% delle famiglie con bambini e ragazzi, anche se un convitato che risulta spesso presente è la TV, accesa sempre in 4 famiglie su 10, occasionalmente nel 35% dei casi e assente soltanto in un quarto dei casi. La presenza della TV non è certo legata all’assenza di vigilanza genitoriale, ma è anzi una presenza bene accetta nella metà dei casi o comunque tollerata (41%)

Il fuori pasto è un’abitudine che riguarda il 70% circa dei giovani intervistati, con maggiore occasionalità al crescere dell’età. Pomeriggio e metà mattina risultano alternativi per circa il 40% dei ragazzi intervistati, mentre solo 1 ragazzo sui 5 fa due break al giorno.

Sovrappeso e Bambini: percezioni e opinioni

L’obesità di bambini o ragazzi appare per i genitori un problema visibile e consueto: i genitori continuano a ritenere – in linea con il passato – che più di un terzo di bambini italiani sia sovrappeso od obesi ed un altro terzo che questa percentuale stia comunque tra il 20% e il 30%. I bambini più piccoli sono, secondo la percezione dei nostri intervistati, colpiti in misura quasi doppia rispetto agli adolescenti.

Tuttavia, quando si tratta di valutare lo stato di salute del proprio figlio, solo un genitore circa su 10 ammette un sovrappeso, mentre per l’80% delle famiglie i propri figli sono assolutamente nella norma.

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