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Lavarsi le mani: un’abitudine salva-vita

Ancora oggi, nel 2023, secondo UNICEF oltre 1.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni giorno per malattie legate ad acqua non sicura e servizi igienici inadeguati. Così, il semplice lavarsi le mani con il sapone può contribuire a salvare vite. Inoltre, il lavaggio delle mani con il sapone riduce la trasmissione delle malattie diarroiche del 30% e le infezioni respiratorie fino al 20%. Viene ridotta anche la trasmissione di agenti patogeni legati a epidemie quali colera, ebola, shigellosi, SARS, epatite E e COVID-19.
Secondo la Global Handwashing Partnership – composta da UNICEF, FHI 360, The London School of Hygiene and Tropical Medicine, Procter and Gamble, SC Johnson, USAID e Banca Mondiale – la corretta igiene delle mani è anche collegata a benefici che vanno oltre la riduzione delle malattie, come la riduzione dei tassi di assenteismo scolastico e il miglioramento del benessere, della dignità e della produttività.

Le misure igieniche di base crescono troppo lentamente

Dal 2015, la copertura dei servizi igienici di base è aumentata dal 67% al 75%. Nelle aree rurali si è passati dal 53% al 65% mentre la copertura è rimasta invariata (83%) nelle aree urbane. Degli 84 Paesi inclusi nel rapporto Joint Monitoring Programme di UNICEF e OMS, solo 11 sono sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale entro il 2030. 56 Paesi stanno invece progredendo troppo lentamente.

Inoltre, 7 Paesi hanno ridotto il loro tasso di progresso. Sulla base delle ultime stime, nessuna regione presa in esame nell’analisi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale entro il 2030. Il tasso complessivo di progresso dovrebbe triplicare per raggiungere i target globali degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
La maggior parte dei Paesi dispone di politiche e piani nazionali per l’igiene. Dei 109 Paesi presi in esame dal Rapporto GLASS 2020 (Global Analysis and Assessment of Sanitation and Drinking Water), il 79% ha dichiarato di avere politiche nazionali per l’igiene e il 73% di avere un piano nazionale per l’igiene. Tuttavia, pochi Paesi dispongono di risorse finanziarie e umane sufficienti per attuare le politiche e i piani nazionali per l’igiene. Solo il 9% dei Paesi ha poi dichiarato di avere fondi sufficienti per sostenere i propri piani nazionali.

Igiene delle mani: occorre triplicare gli sforzi

Sebbene siano stati fatti dei passi avanti, gli sforzi per l’igiene delle mani devono essere triplicati per raggiungere gli obiettivi globali. A tal fine, è necessario concentrarsi sia sul comportamento individuale in materia di igiene delle mani, ma anche su uno sforzo più ampio per creare un ambiente favorevole alla diffusione del lavaggio delle mani con il sapone all’interno di un sistema locale. Il raggiungimento dell’igiene universale delle mani dipende dal contributo di molti attori per consentire l’accesso e la pratica dell’igiene delle mani nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sanitarie e in altri contesti comunitari. Ognuno ha un ruolo da svolgere per garantire che mani pulite siano alla portata di tutti.

Per approfondire l’argomento, leggi anche Lavati le Mani!

Crediti Immagine: UNICEF/U.S. CDC/Unique Identifier/Georges Harry Rouzier

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.