Cuore

Pressione Arteriosa e Aterosclerosi delle Coronarie

L’andamento della pressione arteriosa fino alla “mezza età” è un indicatore del rischio di trovarci a dover affrontare – nel prosieguo della nostra vita – problemi alle coronarie. Più precisamente, l’ Aterosclerosi Coronarica, ovvero la presenza di calcificazioni delle arterie cardiache che ostruiscono il flusso del sangue.

A sostenerlo, uno studio coordinato da Norrina Allen, ricercatrice alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of American Medical Association – JAMA.

Pressione alta: cresce la possibilità di aterosclerosi coronarica

Il punto qualificante di questa ricerca sta nel fatto che essa indica come vi sia una probabilità più che ragionevole che coloro che – in modo protratto nel tempo – registrino valori alterati della pressione, si ritroveranno alla fine con problemi di aterosclerosi delle coronarie.

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Il gruppo di ricercatori coinvolti in questo studio, ha lavorato sui dati resi disponibili dallo studio “Cardia, Coronary artery risk development in young adults” basato su 4.681 partecipanti di ambo i sessi, bianchi e neri, di età comtrasa tra 18 e 30 anni al momento in cui è iniziata il loro coinvolgimento nello studio.

Quest’ultimo, infatti, è andato avanti per 25 anni. Durante questo lungo periodo, i partecipanti sono stati sottoposti alla misurazione della pressione sistolica, diastolica e mediana.

Rischio per le coronarie: i risultati della ricerca

Sulla base dei risultati rilevati, è stato possibile suddividere i partecipanti in cinque gruppi sulla base dell’entità delle variazioni registrate nella pressione arteriosa fino alla “mezza età”. Più specificamente, la distribuzione dei gruppi è stata la seguente:

  • il 22% dei partecipanti ha mantenuto bassi valori in tutto il follow-up;
  • il 42% dei partecipanti ha registrato livelli di pressione moderati  e persistenti;
  • il 12% ha registrato livelli che aumentavano gradualmente;
  • il 19% ha registrato livelli di pressione alta ma in maniera stabile
  • il 5% dei partecipanti ha registrato già all’inizio dello studio valori di pressione arteriosa elevati che aumentavano ulteriormente con il passare degli anni dello studio.

Il risultato, eclatante, è che mentre solo il 4% degli appartenenti al primo gruppo mostrava un punteggio di calcificazione coronarica elevato, ben il 25% degli appartenenti al quinto gruppo registrava un tale punteggio elevato.

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