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Gambe più belle quest’estate

Gambe pesanti, prurito, caviglie gonfie, piccole vene dilatate (teleangectasie) sono i più frequenti fastidi che ogni anno sempre più le donne lamentano ai medici curanti e che rappresentano la spia di un disturbo circolatorio di tipo venoso (insufficienza venosa).

Caldo e vene delle gambe

Soprattutto in estate si assiste ad un aumento di incidenza di questi sintomi. Il grande caldo, con l’aumento della temperatura e dell’umidità, provoca una vasodilatazione delle vene delle gambe che appaiono più visibili e che tanto allarmano le donne.  Si può assistere alla prima manifestazione o al peggioramento di dilatazioni venose che assumono un aspetto tortuoso a livello delle cosce e gambe (varici). Normalmente la tonicità delle vene e le valvole presenti al loro interno permettono la progressione di sangue dal basso verso l’alto, cioè verso il cuore, impedendo il reflusso di sangue verso il basso, quindi il ristagno agli arti inferiori.  Sinergiche sono la corretta postura e l’efficacia della muscolatura del polpaccio che agevolano, contro la forza di gravità, la spinta di sangue verso l’alto attraverso le vene. Il persistere di un flusso venoso controcorrente causa il generarsi di vene varicose che se non curate possono complicarsi con edemi (gonfiore), pigmentazioni cutanee, infiammazioni delle vene (varicoflebiti), rotture con emorragie ed ulcere varicose.

Varici: che fare ?

Una visita ambulatoriale angiologica con l’ausilio di ecografia eco-color-Doppler permette di fare diagnosi e valutare l’entità dell’insufficienza venosa permettendo di somministrare al paziente la terapia più idonea. Fondamentale per prevenire e contrastare l’evolversi della malattia venosa è innanzitutto il controllo del peso, con un’alimentazione ricca di frutta, verdure, povera di sale, assumendo almeno 2 litri di acqua al giorno (leggi anche “Edema Linfatico:quale dieta?)Praticare una regolare attività fisica, come nuoto ed acqua gym tonifica la muscolatura del polpaccio quindi agevola la spinta di sangue verso l’alto. Allo stesso modo indossare calze elastiche a compressione graduale ed utilizzare calzature che mantengano  la naturale curvatura del piede, con tacchi di circa due centimetri e mezzo (dunque né troppo bassi né troppo alte) contrastano il ristagno di sangue ai piedi e gambe. E’ consigliabile, quando si va al mare, non esporre le varici al sole né fare sabbiature, ma camminare a lungo dentro l’acqua del mare immersi fino alla vita. Evitare indumenti stretti o attillati che ostacolano la risalita del sangue. Preferire la doccia con acqua tiepida-fredda. Evitare di fumare e di bere alcolici. Infine nei lunghi viaggi, in treno o in automobile, non restare a lungo seduti con le gambe a penzoloni e fermarsi almeno ogni ora per una breve passeggiata.

Questi semplici ma importanti consigli possono essere associati a presidi medici importanti come l’assunzione di farmaci flebotonici e la prescrizione di specifiche calze elastiche.

Terapie Farmacologiche

Inoltre oggi è possibile curare gli inestetismi più diffusi, cioè le teleangiectasie, con farmaci sclerosanti che attraverso iniezioni mirate inducono la fibrosi delle pareti dei vasi, la loro chiusura, il loro progressivo riassorbimento riportando la gamba al suo colore naturale senza lasciare macchie residue. I farmaci impiegati oggi sono sempre più scevri da causare reazioni allergiche. La terapia sclerosante in genere necessita di almeno tre-quattro sedute per essere efficace e necessita di un intervallo di almeno due settimane da un trattamento all’altro. Va peò detto che da sola la scleroterapia non risolve il problema dell’insufficienza venosa, ma restituisce alle gambe un aspetto migliore; è infatti facile che i capillari e le venule post-capillari tendano a comparire nuovamente, non quelli trattati, ormai chiusi, ma altri. La scleroterapia dunque deve essere accompagnata da una idonea terapia che curi a monte il disturbo circolatorio venoso.

Acque Termali e Insufficienza Venosa

Non ultima di importanza la terapia termale che rappresenta tutto l’anno un ottimo presidio, sia in prevenzione che in terapia. Le acque sulfuree, ad esempio, leniscono i gonfiori con effetti antinfiammatori e antidolorifici. Strutture termali forniscono percorsi vascolari, balneoterapia, ginnastica vascolare e massaggi. Due trattamenti all’anno, evitando i periodi caldi, permettono di ottenere benefici stabili e duraturi. Infine nei casi di insufficienza venosa più avanzata si può ricorrere a trattamenti chirurgici oggi sempre meno invasivi, spesso in day-surgery.

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Marco Decuzzi

Il Dr. Marco Decuzzi, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Bari, e successivamente si è specializzato in Chirurgia Vascolare ed anche in Medicina Nucleare con il massimo dei voti e la lode. Ufficiale Medico dell’Esercito, assistente di reparto di chirurgia vascolare presso il Policlinico Militare di Roma “Celio”, ha conseguito il diploma nazionale di ecografia clinica Siumb (Società Italiana di Ecografia in Medicina e Biologia), ed ha frequentato il corso specialistico di EcocolorDoppler Siumb, il corso di ecografia di medicina di base Siumb, e si è perfezionato in dietetica e dietoterapia presso l’Università degli Studi di Padova. Ha al suo attivo 40 pubblicazioni in riviste nazionali ed internazionali su argomenti di ecografica clinica e diverse presentazioni sui medesimi temi in congressi nazionali ed internazionali. Presso il Poliambulatorio Specialistico “Laboratorio Clinico Nomentano”, svolge la sua attività professionale nell’ambito del Servizio di Radiologia per quanto attiene la diagnostica ecografica angiologica e vascolare.